Il futuro della cucina italiana nel mondo è un ex studente dell’Alberghiero di Arma di Taggia

20 gennaio 2019 | 08:20
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Il 21enne Andrea Guardiani sarà ambasciatore del Bel Paese alle “Olimpiadi dei giovani chef” in India

Taggia. La cucina italiana sta vivendo un momento ricco d’idee. Ai fornelli si sta sempre più affermando una generazione di giovani chef che si sta facendone portavoce a livello internazionale di stili gastronomici innovativi. Giovani creativi, amanti delle sfide e 2.0 che segneranno i prossimi trend a tavola.

Potenza di Masterchef e altri programmi dedicati al cibo, nel corso dell’ultimo decennio il numero dei ragazzi che ambisce a destreggiarsi tra pentole e coltelli è aumentato in maniera esponenziale. A crescere sono anche le file degli istituti alberghieri, delle scuole di specializzazione, come l’Alma di Gualtiero Marchesi, e pure quelle dei concorsi. I giovani, spinti dalla volontà di emergere e farsi conoscere, hanno oggi infatti molte più opportunità. L’importante è tenere sott’occhio tutte le competizioni, fissarne in agenda le scadenze, compilare con attenzione i moduli di iscrizione e studiare, studiare, studiare tanto. Perché se in molti sognano di diventare star come Cracco, Borghese e Cannavacciulo, non tutti ce la fanno.

Ci sono poi altri casi dove, riuscendo a farsi notare nelle cucine scolastiche e in quelle dei ristoranti in cui hanno svolto i loro primi impieghi, gli chef del domani riescono a bypassare la fase dell’inoltro delle domande ed essere contatti direttamente. È quanto accaduto all’ex studente dell’Alberghiero di Arma di Taggia, Andrea Guardiani, che, già parte della brigata del prestigioso ristorante Le Grill dell’Hotel de Paris di Monaco, è stato chiamato per essere ambasciatore dell’arte culinaria italiana alle prossima edizione delle “Olimpiadi dei giovani chef”.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio, questo giovanissimo maestro del gusto (ha soli 21 anni) rappresenterà l’Italia alla più grande kermesse del settore. In meno di una settimana proverà a sfiderà i cuochi delle migliori scuole di cucina d’Irlanda, Nepal, Francia, Turchia, Giordania, Uganda e Seychelles, solo per citarne alcune. 52 gli chef in totale, provenienti da altrettanti Paesi del mondo che tenteranno di laurearsi campioni dei fornelli nella sessione di quattro gare che si svolgeranno a Nuova Delhi, Bangalore, Pune e Calcutta.

«Sono molto fiero di avere questa opportunità – dice sorridente Andrea –. Ce la metterò tutta. Mi sto preparando dallo scorso autunno e due gare le farò di sicuro, se le passo, accederò al gran finale. Sarebbe un sogno, la cucina è la mia vita».

Le “Olimpiadi”, organizzate dall’International Institute of hotel management in partnership con l’International hospitality council, vedranno tra i giudici lo chef italiano Enzo Oliveri, presidente della delegazione per il Regno Unito della Fic (Federazione italiana cuochi). Ed è stato proprio Oliveri a selezionare il portabandiera del “Ruffini-Aicardi” tra i tanti allievi degli istituti alberghieri italiani.

«La competizione prevede due round – spiega il giovane talento – il primo, sul tema Creatività, innovazione e tecniche di cottura, consiste nella preparazione di un piatto vegetariano e uno di gamberoni. Il secondo, invece, il pollo alla cacciatora e il babà al rum che dovranno essere realizzati seguendo canoni stabiliti dal comitato olimpico».

In entrambi i round, Guardiani e i suoi colleghi avranno due ore di tempo a disposizione. Elementi chiave per la giuria saranno l’estro, la capacità di stupire e di valorizzare ingredienti e materie prime in modo originale, senza dimenticare l’equilibrio dei sapori.

«In India rappresenterò la cucina italiana ma anche quella del nostro territorio – aggiunge –. È infatti previsto un gala, il World of International gastronomy and culture evening, per il quale preparerò una delle ricette della tradizione ligure, il cappon magro, e presenterò l’olio extra vergine d’oliva prodotto dall’azienda di Badalucco Roi. Porterò con me anche il tartufo nero di Norcia, a simboleggiare l’eccellenza gastronomica made in Italy».

Ad accompagnare il futuro della ristorazione del Bel Paese sarà il professore Bruno Guasco, già nella rosa internazionale dei “Discepoli di Escoffier”. «Ho consigliato ad Andrea di vivere questa competizione come un’opportunità per crescere professionalmente e umanamente – sottolinea il mentore –. Sarà a contatto con 52 stati, 52 colleghi e avrà sicuramente da imparare da tutti quanti. Non dovrà farsi mancare una dose di improvvisazione: in tutti i concorsi a cui ho preso parte, ho notato che, certo, la preparazione è importante, ma potrebbero sorgere difficoltà in cui dovrà arrangiarsi, dovrà restare calmo, sereno e, qualunque sia il risulto finale, rimanere soddisfatto della prova svolta. Ovviamente non andremo in India soltanto per far presenza: ci sarà anche quella dose di sana competitività che la stessa manifestazione richiede».

«Una manifestazione che – prosegue chef Guasco – offre una possibilità ai migliori giovani chef del mondo,  coloro che porteranno avanti la cucina e ne rappresenteranno l’innovazione. Il settore italiano negli ultimi anni con le sue nuove star ha subito una trasformazione epocale e loro saranno i nostri ambasciatori. Ci stiamo evolvendo verso uno stile sempre più globale, influenzato dalle tradizioni culinarie di altri Paesi. I ragazzi si stanno formando con metodologie, tecniche e alimenti che sono differenti da quelli che hanno insegnato a noi. Sono particolarmente orgoglioso di accompagnare Andrea: uno chef che deve ancora crescere ma che ha già mostrato di essere una rivelazione».