Ex Ferriere, la sinistra chiude la porta al progetto presentato all’amministrazione Scajola
La speculazione di Colussi finisce nel cassetto, Sinistra italiana e Potere al Popolo insorgono contro la proposta alternativa
Imperia. Si scaldano i motori in vista del Consiglio comunale del 29 gennaio quando su richiesta dell’opposizione di centro destra e della grillina Maria Nella Ponte si terrà un consiglio comunale quasi monotematico sul destino delle ex Ferriere destinato a diventare polo tecnologico e commerciale sulla base di un progetto presentato dalla società Prima srl. (nella foto l’elaborazione al computer di uno scorcio).
“I mancati impegni di Colussi sullo stabilimento devono infatti ricadere sulle scelte amministrative sulle ex Ferriere, dove i piani di sviluppo edilizio erano stati concessi in ragione del permanere ed il rilancio della fabbrica”. A dirlo è Lucio Sardi di “Sinistra in Comune” formazione non rappresentata nel parlamentino di Palazzo civico.
“Ricordiamo inoltre -prosegue Sardi – che il consiglio comunale nella precedente legislatura votò all’unanimità la mozione di ‘Imperia Bene Comune’ che impegnava l’amministrazione a non concedere varianti edilizie sul progetto delle ex Ferriere che favorivano Colussi in caso di chiusura dello stabilimento. L’amministrazione Scajola, in sfregio anche a tale indirizzo, ha già spalancato le porte a una nuova operazione edilizia sulle ex Ferriere, che, da quanto fatto trapelare sui giornali, appare anche peggiore della precedente ed ha già annunciato che intende liberare il vincolo produttivo sullo stabilimento. Il tentativo di ridurre al minimo il dibattito pubblico su tale pratica negando la concessione di un consiglio comunale monotematico e i tempi di discussione maggiorati conferma tale indirizzo”. “Per questa ragione -conclude Sardi – Sinistra in Comune intende partecipare al consiglio comunale convocato per il 29 gennaio con la presenza dei propri rappresentanti e militanti nell’area riservata al pubblico. Invitiamo tutti gli altri soggetti politici, i sindacati, le realtà sociali ed i singoli cittadini di Imperia che si sono battuti per impedire la chiusura dell’Agnesi a fare altrettanto. Questo per dare un segnale che possa scongiurare l’ennesimo scempio a danno della città, dando il messaggio all’amministrazione Scajola che non può regalare impunemente un pezzo fondamentale del futuro di Imperia ai soliti speculatori” .
Alberto Gabrielli (Potere al Popolo) si rivolge con una “interpellanza aperta” (non potendo contare la formazione su alcun consigliere comunale) a tutti i consiglieri: “Sulla base di quali attendibili e specifiche stime si afferma che l’operazione prevista, che contempla l’insediamento di due attività commerciali con annessa ristorazione e di un ‘incubatore di imprese’ su una superficie complessiva di 10.000 metri quadrati, avrà una ricaduta occupazionale dell’ordine di duecento posti di lavoro? ”. “Quali sono gli intendimenti politico-amministrativi riguardo alla restante parte dell’area in oggetto, considerato che il Sua presentato dalla società Porta del Mare srl e venuto meno nel tempo interessava 18.700 metri quadrati e che la superficie complessiva dell’area si aggira intorno ai 30.000 metri? Qual è l’orientamento dell’intera Amministrazione comunale in ordine al recupero, in chiave di rigenerazione produttiva, del sito dell’ex pastificio Agnesi? Quali iniziative, infine, si ritiene di intraprendere per restituire una potenzialità di sviluppo economico alle attività produttive del Porto commerciale e peschereccio?” “Confidiamo -conclude Gabrielli – che le risposte alle domande vengano rese con adeguata tempestività, prima che si tenga la riunione del consiglio, al fine di concorrere a stimolare costruttivamente la discussione pubblica cittadina e una più larga partecipazione democratica alle importanti scelte da assumere per il bene e il futuro
di Imperia”.