Decreto Sicurezza, Biancheri si schiera con i sindaci critici: “Le espulsioni sono rimaste promesse elettorali”

3 gennaio 2019 | 13:00
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Decreto Sicurezza, Biancheri si schiera  con i sindaci critici: “Le espulsioni sono rimaste promesse elettorali”

“Inefficacia dimostrata dal caso Maradona: arrestato, allontanato per l’ennesima volta, doveva essere espulso e invece è tornato in libertà”

Sanremo. Anche il sindaco Alberto Biancheri si unisce alle file degli amministratori critici sui risultati concreti che potrà portare il decreto Sicurezza nell’imperiese. Anzi, per il primo cittadino della Città dei Fiori, che la crisi migratoria di Ventimiglia l’ha vissuta solo marginalmente, l’inefficacia di questo provvedimento voluto dalla Lega e in particolare dal ministro degli Interni Matteo Salvini, si è dimostrato solo pochi giorni fa, con il caso “Maradona”: “Arrestato, allontanato per l’ennesima volta da Sanremo, doveva essere espulso e invece, dopo qualche mese di detenzione in centro di espulsione è tornato in libertà.

Un soggetto così pericoloso e con così tanti precedenti penali – spiega Biancheri – l’altro ieri girava di nuovo liberamente per le nostre strade, e solo la prontezza e la professionalità delle nostre forze dell’ordine ha permesso un suo nuovo, immediato arresto.

Da nord a sud sono tantissimi i sindaci che stanno criticando il decreto “Sicurezza”. E sono amministratori sia di centrodestra che di centrosinistra, il che dovrebbe far capire a chi ci governa che non c’è pregiudiziale politica dietro il dissenso, ma una forte critica bipartisan ad una legge che temo non produrrà alcun beneficio ma che potrà creare ulteriori problemi sul territorio. Problemi che poi, come al solito, dovremmo risolverci noi sindaci in completa solitudine.

In sede Anci – continua il sindaco – se ne sta discutendo da tempo. La commissione immigrazione dell’Anci all’unanimità, indipendentemente dall’appartenenza politica dei singoli componenti, aveva dato parere negativo.

In più c’è la questione delle espulsioni, che rappresenta un controsenso: chi dovresti espellere dal Paese immediatamente, perché macchiatosi di pesanti reati, non lo espelli.

Il governo, dopo le belle promesse elettorali di 600 mila espulsioni, – conclude il sindaco – è fermo su questo punto e i comuni sono lasciati da soli a fronteggiare situazioni difficili”.