Dal caso di Sarzana a Sanremo, come si difendono i negozianti della Città dei Fiori dagli e-commerce

4 gennaio 2019 | 09:08
Share0
Dal caso di Sarzana a Sanremo, come si difendono i negozianti della Città dei Fiori dagli e-commerce

C’è chi ha vietato foto e video ma l’arma più potente resta sempre la qualità del prodotto e del servizio

Sanremo. I commercianti della Liguria sono scesi in campo per combattere la concorrenza degli e-commerce. E se a Levante c’è chi fa pagare le prove di scarpe e abiti – una provocazione che ha suscitato il clamore (e l’applauso) nazionale –, a Ponente la battaglia ai negozi online si combatte con altre armi, come, ad esempio, il divieto di scattare fotografie e filmare i capi esposti.

È il caso di Replay in corso Matteotti, dove il titolare, Walter Verdecchia, per disincentivare chi entrava in negozio solo per provare gli articoli e poi ordinarli via internet, ha vietato di fotografare e fare video alla merce, abitudine più che diffusa tra i clienti affezionati di Amazon o Zalando.

«Alcuni entravano, provavano, fotografavano i cartellini con tanto di codice e poi non comperavano – spiega Verdecchia –. Ci lasciavano con la promessa “Poi ripasso”, ma non si facevano più vedere». E non perché l’acquisto lo facevano da un altro negoziante bensì perché il negozio fisico serviva loro come “salottino di prova” prima di completare l’acquisto su un colosso della rete.

«Ci sono alcuni settori dell’e-commerce che funzionano molto bene, altri meno. Tra questi, sicuramente, quello dell’abbigliamento – prosegue il commerciante –. La gente i capi li vuole misurare, vuole comperare il pantalone della sua taglia, vuole vedere il colore reale del maglione». Operazioni non facili solo guardando uno schermo e che il più delle volte costringono a fare il reso o a chiedere il rimborso.

Per evitare questi errori, «mi sono reso conto che molti hanno preso l’abitudine di provarsi gli articoli direttamente in negozio per poi fotografarne l’etichetta così da essere sicuri di mettere nel carrello quello giusto – aggiunge Verdecchia –. Ho allora deciso di tutelarmi».

L’iniziativa del titolare di Replay è stata adottata anche da altri negozianti dell’Imperiese, seppur c’è chi crede che contro l’e-commerce e la cattiva condotta di alcuni consumatori ci siano strategie di diversa pasta da poter mettere in campo. Ne è convinto Roberto Berio, il presidente della rete di imprese Sanremo On, di cui anche Verdecchia fa parte. «La miglior difesa è la qualità dell’articolo e del servizio proposto. Venditori online come Amazon sono venditori frigidi che  non ti consigliano. Nelle nostre boutique, invece, il consumatore può trovare addetti vendita preparati, che suggeriscono quale sia l’indumento più adatto, il colore, la taglia. Parliamo di un’altra tipologia di servizio che gli stessi consumatori hanno cominciato a riscoprire».