Comunali 2019 a Ventimiglia, chi sarà il futuro sindaco?

L’analisi di Riviera24.it in collaborazione con OpiMedia Consulting
Ventimiglia. Maggio, giugno 2019. Superato l’illegittimo scioglimento del consiglio comunale quando alla guida della giunta c’era Gaetano Scullino e dopo cinque anni di amministrazione del Partito Democratico con Enrico Ioculano, la città di confine si prepara a tornare alle urne.
Come votano i ventimigliesi e chi sarà il futuro sindaco? Riviera24.it in collaborazione con OpiMedia Consulting analizzano il cosiddetto “patrimonio politico”, ovvero la base elettorale con la quale, ad oggi, i partiti e movimenti che si vogliono candidare alle elezioni devono fare i conti.
Così come fatto per Sanremo, lo studio (non si tratta di un sondaggio), si basa sull’analisi statistica dei dati delle politiche 2018, le regionali del 2016 e quelle delle ultime comunali a Ventimiglia, comparati con dei sondaggi di carattere nazionale tra quelli a disposizione in questo periodo. Da queste informazioni si ricava un “super indice di tendenza”che, messo a paragone con i dati storici, porta a dedurre qual è l’andamento ipotetico dello stato attuale del voto politico in città.
Elaboratore dei dati per Riviera24 è Paolo Ghibaudo, titolare di OpiMedia, unica azienda ligure attiva nel settore, con sede a Varazze, che si occupa dal 1998 di sondaggi e consulenze. Nel corso della sua lunga carriera, Ghibaudo ha fornito la propria assistenza in più di 100 campagne elettorali, affiancando candidati alla carica di consigliere o sindaco, presidente della Provincia e deputati nei collegi uninominali.
Ad uscire allo scoperto prima di tutti è stata la Lega. Forte dell’elezione dell’unico parlamentare del territorio, l’Onorevole Flavio Di Muro, nelle scorse settimane è stata diramata la “squadra della rinascita”, un gruppo di persone che si occuperà di lavorare su tematiche di programma come sport, turismo e cultura, del quale fanno parte il segretario cittadino Spinosi e anche Sergio Pallanca, il cui nome è circolato come papabile candidato sindaco.
Per rimanere in ambito del centrodestra che – come vedrete a breve – con buone probabilità sarà anche la “casa” del futuro sindaco, si attende di capire se Gaetano Scullino verrà scelto per guidare la coalizione del modello Toti o, più verosimilmente, se il centrodestra unito sosterrà la sua candidatura alla guida di una lista civica. La convergenza sul nome dell’ex primo cittadino è ormai vicina.
A proposito di divisione del consenso, Giovanni Ballestra, ex candidato che perse al secondo turno contro Ioculano, ha già annunciato di star lavorando ad una formazione civica.
Nel Movimento 5 Stelle invece i giochi si riaprono. L’attuale consigliera, l’avvocato Silvia Malivindi, non si ricandiderà. Saranno in grado i pentastellati di riformare una lista? All’orizzonte, secondo le ultime regole dettate dai vertici nazionali, si prospetta l’arrivo delle selezioni online – dopo le parlamentarie – anche per gli aspiranti sindaco grillini.
Chiude il quadro il Partito Democratico. Il primo cittadino Enrico Ioculano potrebbe ricandidarsi, nonostante cinque anni di mandato difficilissimi da superare, con la vertenza immigrazione che preme sull’opinione pubblica, incontrollata e incontrollabile.
Ghibaudo, vista la situazione, cos’è cambiato dal 2014?
Nel 2014 accadde qualcosa di rarissimo. Il candidato del centrodestra, in vantaggio al primo turno, perse circa 2000 voti, da 5700 scese a soli 3600. Una vicenda elettorale anomala dal mio punto di vista. Ci fu sicuramente una perdita del voto moderato che non andò a votare forse spaventato dell’inchiesta su uno dei candidati consiglieri delle liste di Ballestra e una confluenza parziale dell’elettorato 5 Stelle verso il candidato del PD.
E’ interessante ripercorre quanto avvenuto perché oggi le cose sarebbero potute andare diversamente. Per esempio, secondo le ultime ricerche dello scorso mese, solo il 15% dell’elettorato 5 Stelle si dice di sinistra, mentre un tempo era il 40%. Per dire che ad un eventuale ballottaggio, non è tutt’altro che scontato che gli elettori del M5S scelgano in maggioranza il centrosinistra.
Centrosinistra al governo per un intero mandato. Come ne esce il sindaco Ioculano?
Enrico Ioculano è un sindaco, al contrario di quello di Sanremo, politicamente molto marcato nell’area del centrosinistra. Questo è il suo vero problema. Si tratta di una coalizione che in termini politici su Ventimiglia raccoglie poco.
Dovrebbe provare a dialogare con successo con un elettorato diverso dal suo… ma è per lui più difficile riuscire nell’impresa. Lo schieramento del PD e potenziali alleati fa molta fatica; a Ventimiglia il dato politico è abbastanza difficile per l’area di riferimento del sindaco: infatti solo il 28%si riconoscerebbe nel PD o nei suoi alleati.
E se invece che di una coalizione a trazione Democratica, il sindaco si ricandidasse sotto civiche vesti?
Cambierebbe poco. Ioculano non ha mai nascosto, anzi si è sempre attivato anche come uomo del PD, accrescendo in questi anni la sua caratterizzazione di esponente di un’area al momento minoritaria. Un’operazione difficile quella della lista civica che comunque da più ampi margini di manovra di quelli su base politica.
Eppure recenti sondaggi a lui favorevoli lo danno con un alto indice di gradimento…
Guardi, diciamo subito che il gradimento di un’amministrazione uscente é un dato significativo ma non decisivo. Infatti, non corrisponde all’orientamento di voto. Nel nostro settore cataloghiamo il gradimento secondo una scala che va dal 30 al 70 per cento perché tiene conto di una serie di fattori che come detto non fa corrispondere gradimento con indicazione di voto.
Il 52% degli elettori si colloca nella grande fetta di colore blu. Il risultato sembrerebbe già scritto.
Con un 52% di elettori dalla propria parte, se il centrodestra proponesse un candidato unico non ci sarebbe partita.
Su due turni, se ci fosse una divisione nell’area moderata, verosimilmente nessuno vincerebbe al primo. Il che non esclude aggregazioni nel secondo turno.
Questa divisione potrebbe essere incentivata anche dalla ricerca di equilibri interni, per capire, nella futura giunta, quali saranno le componenti più forti. La grande differenza con Sanremo è che una profonda divisione nel centrodestra, non pregiudica necessariamente il risultato.
L’ex candidato sindaco Giovanni Ballestra, storico esponente del centrodestra provinciale (è stato anche assessore in Provincia), potrebbe raccogliere i delusi dal sistema dei partiti?
Teoricamente un candidato, seppure storicamente collocato, che si presenta da civico, parte da zero. Il suo bacino è, va da sé, il centrodestra. Il vantaggio di un’operazione del genere è che il candidato, se convincente, riesce a dialogare anche oltre i propri confini politici. Gli spazi sono abbastanza limitati, presenziati dai 5 Stelle e dalla sinistra.
A proposito di Movimento 5 Stelle, la consigliera Malivindi ha anticipato che non si ricandiderà. Eppure i pentastellati godono di un buon 20%
Il dato effettivamente non si discosta dalla media ed è un copia e incolla di quello di Sanremo.
Il ragionamento è lo stesso: se c’è un candidato del 5 Stelle in campo, di solito due terzi circa dell’elettorato pentastellato lo vota. Se non ci fosse, oggi come oggi è un elettorato molto più interessato del passato alla proposta del centrodestra, il quale sceglie con attenzione anche in base alla qualità del candidato che gli si propone.
Tirando le somme?
L’unica incognita di un dato che sembra particolarmente robusto a favore del centrodestra unito è l’elemento che nasce come sempre quando un sindaco si ricandida. Ovvero la capacità di aver potuto raccogliere un consenso sul lavoro fatto.
A meno che questo consenso non sia veramente alto, il sindaco Ioculano parte da una base politica risicata.Il centrodestra sulla carta ha più possibilità di azione, con un candidato tradizionale o uno più innovativo che magari non sia espressione della “ politica tradizionale”, potrebbe ricercare un parziale effetto novità. Se vogliamo, uno equivalente al sindaco attuale, sicuramente dinamico e buon comunicatore. Gli strumenti della ricerca politica e sociale oggi consentono di aiutare questa ricerca, affiancando le decisioni che sono e rimangono politiche.