Capodanno con i Matia Bazar, il direttore artistico Eugenio Ripepi si sfoga coi detrattori

2 gennaio 2019 | 11:25
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Capodanno con i Matia Bazar, il  direttore artistico Eugenio Ripepi si sfoga coi detrattori

“È stato un successo, mi dispiace per i gufi. Lavorato giorno e notte gratis per l’evento”

Imperia. “La notte di Capodanno -scrive in lungo post su Facebook Eugenio – con i Matia Bazar a Imperia è stata un grande successo.  Ci dispiace per i gufi, per loro è andata male anche questa volta.  La gente era lì,  un fiume di gente. I cosiddetti ‘critici-intenditori’ si sono persi un grande spettacolo ma non ci siamo accorti della loro mancanza. Divertiamoci un po’ goliardicamente non offendetevi, io sono stato al gioco (e ora tocca a voi) smontando qualche fake news. Bisogna informarsi prima di parlare, perché si fa brutta figura, specie sui social.

Non sono i Matia Bazar, sono una cover band’. Falso.
Fabio Perversi ha creato una nuova formazione, con identico repertorio, figlio della storia ma rinnovato nel vestito, con canzoni nuovi che il gruppo sta scrivendo adesso. È chiaro che non sono quelli che hanno vinto il Festival di Sanremo nel 1978, non c’è più nessuno dei fondatori. Due componenti sono anche mancati, purtroppo. Le famiglie dei membri che non ci sono più hanno incoraggiato questo nuovo progetto per tenere in vita il nome. Altro che sciacallaggio o altre stupidaggini. Per amor del Cielo, informatevi. Io posso dire che se va via Billie Joe Armstrong dai Green Day (lui da solo, non anche un altro) non vado più a vederli, anche per una questione affettiva. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, nei limiti dell’altrui libertà.  Ma se continuassero poi a chiamarsi Green Day, non posso dire ‘non sono loro’. Posso anche dirlo in effetti, cosciente di pronunciare una personale opinione, e non di brandire una presunta verità che mi autorizzi a insultare il fiume di gente che ieri è rimasto stregato dai Matia Bazar.

‘Il leader del gruppo è uno che entrato adesso’. Falso.

Fabio Perversi fa parte dei Matia Bazar vent’anni.  Ma cosa scrivete amici ? Reclutato da Piero Cassano, con l’avallo del compianto Giancarlo Golzi, che aveva appena richiamato Cassano per uno degli endemici cambi di formazione. Quei cambi che nella vostra teoria di ‘eh, ma non sono più gli stessi’, dovrebbero fermare la storia di un gruppo ?

‘Per fare cantare una qualunque potevano fare il karaoke’. Falso.

A parte che il giorno che mi si presenta una come Luna Dragonieri a un karaoke le intesto una casa. Non con le mossette stereotipate e i vibratini da scuola, ma con quella voce e con quell’anima. Luna Dragonieri è talmente “una qualunque” che Piero Cassano e Fabio Perversi stavano per produrla come cantante solista, prima che intervenisse il triste avvenimento della scomparsa di Golzi.

Volete il Karaoke l’anno prossimo ? Sul serio ? L’han fatto da altre parti. Però poi non ci lamentiamo più, eh ?  Noi abbiamo creato lo spettacolo di ieri con pochissimo tempo e pochissime risorse, lavorandoci quotidianamente in maniera gratuita.

Un’ultima cosa. Queste evidenze, contrario di ‘supposizioni’, che vi riporto, non sono frutto di un confronto col gruppo, loro forse potrebbero avere anche informazioni più completa. Le ho solo cercate, in pochissimo tempo, ma con un minimo di accuratezza. Pensate a qualcosa della vostra vita! Non prendetevela con gli artisti bravi… Non sanno neanche che esistete”.