Sanremo, contrazione degli orari di lavoro: i croupier lanciano flash mob di protesta
I sindacati si mobilitano per salvaguardare il posto di lavoro di 50 interinali
Sanremo. Un flash mob con cartelli e striscioni sulla scalinata del Casinò per denunciare pubblicamente che più di qualcosa non va.
L’appuntamento con la protesta è stato lanciato dall’Ugl Terziario, una delle sigle alle quali aderiscono i croupier, che insieme alla Cgil e altri sindacati sta portando avanti una battaglia per la tutela dei posti di lavoro.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ultima proposta arrivata dalla dirigenza della Casa da Gioco, che sta pensando di eliminare il turno dalle 14:30 alle 16:30 per aprire le sale dei tavoli verdi solo nel tardo pomeriggio. Un taglio dell’orario di servizio che minerebbe l’impiego precario della cinquantina di interinali che vengono assunti regolarmente da alcuni anni per tappare i buchi nei periodi di maggior afflusso di clienti.
Per loro quindi, invece di un’assunzione – chiesta in tutte le maniere – si prospetta la perdita del posto.
C’è poi il costante calo degli incassi che continua a preoccupare il Cda dell’azienda municipale e l’amministrazione comunale, ma non è l’unica tegola piombata sulle loro spalle. Secondo quanto descritto da fonti sindacali, il ristorante affidato alla New Generation (alla quale è stata prorogato di sei mesi l’affidamento scaduto a novembre), avrebbe gravi problemi con i fornitori che pretenderebbero di essere pagati al momento della consegna della merce. Il risultato è che alcuni alimenti base come grissini, la carne o il limoncello, non solo scarseggiano ma vengono a mancare.
I dipendenti del servizio bar e ristorazione non se la passano tanto meglio, anche se a loro la Casa da Gioco garantisce gli stipendi in virtù di una clausola contrattuale che permette di scontare dall’importo dovuto alla società privata che gestisce il Roof Garden gli importi delle paghe.
In questa situazione che viene definita “drammatica” dagli esponenti dell’Ugl, i sindacati chiedono la tutela del lavoro. Intanto, però, gli altri casinò d’Italia sono sull’orlo del fallimento e a Saint Vincent, per citare l’ultimo episodio di cronaca, sono stati annunciati 168 esuberi.