Rio Carne a Pigna, Verrando: “Una battaglia per difendere un angolo di paradiso da una speculazione privata”

8 dicembre 2018 | 11:45
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Rio Carne a Pigna, Verrando: “Una battaglia per difendere un angolo di paradiso da una speculazione privata”

“Sembrerebbe che la Regione Liguria abbia dato una concessione di derivazione d’acqua nonostante la mancanza di un’autorizzazione unica in quanto revocata e nonostante fosse coimputata nello stesso processo”

Pigna.“Rio Carne si è piazzata ai primissimi posti in Liguria nel censimento dei “Luoghi del cuore” promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano. Questo angolo di paradiso è tuttavia sotto attacco per la volontà di realizzare una centrale mini-idro-elettrica in uno dei suoi posti più suggestivi” – dice l’ingegnere Gianfranco Verrando.

“Si ricorda che la Provincia di Imperia aveva annullato l’autorizzazione unica, già a suo tempo concessa, alla società Remna che ha impugnato il provvedimento presso il tribunale delle Acque di Roma. Una delle principali motivazioni di questo provvedimento era stata l’intervento del Ministero dei Beni ed attività culturali e turismo, dipartimento Liguria, che aveva evidenziato come tale opera poteva compromettere l’antico e storico Ponte Romanico del XV secolo, protetto e sottoposto a vincolo paesaggistico.

Nell’udienza del 5 dicembre presso il tribunale di Roma la società Remna ha presentato la concessione derivazione d’acqua ottenuta, a quanto pare, dopo l’inizio del procedimento in atto, dalla Regione Liguria che è peraltro coimputata nello stesso processo. Notizie più precise si possono dare dopo la lettura di questo documento ma sembrerebbe che la Regione Liguria abbia dato una concessione di derivazione d’acqua nonostante la mancanza di un’autorizzazione unica in quanto revocata e nonostante fosse coimputata nello stesso processo.

Ovviamente il Comitato “Amici di Rio Carne” non ci sta e non rinuncerà a continuare a difendere questo angolo di paradiso da quello che certamente è un attacco al suo meraviglioso ambiente, impreziosito da specie protette come il gambero di fiume e da ontani, anch’essi protetti, e da un pregevole ponte romanico sottoposto a vincolo paesaggistico contro questa realizzazione che apporterà un sicuro danno all’ambiente, danno questo sì non rinnovabile, una molto dubbia utilità pubblica, comunque pagata a spese degli utenti, ed una sicura speculazione privata” – dichiara.