Porto delle Rose di Ospedaletti, parla l’ingegner Migliardi: “Lasciatemi ricostruire Baia Verde”

29 dicembre 2018 | 12:57
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Porto delle Rose di Ospedaletti, parla l’ingegner Migliardi: “Lasciatemi ricostruire Baia Verde”

Animatore e progettista dell’associazione nazionale dei porti con sede a Roma, ha depositato un’istanza per un project finincing

Ospedaletti. E’ il primo pretendente al porto che decide di uscire allo scoperto e rivendicare pubblicamente la bontà del proprio progetto di recupero dell’incompiuta di Baia Verde.

Enrico Migliardi, ingegnere e animatore dell’Associazione Nazionale Autonoma dei Porti con sede a Roma, aveva presentato al Comune nel mese di maggio un project finincing di iniziativa privata denominato il “Porto delle Rose”.

Dopo il primo diniego alla richiesta della concessione da parte dell’ANAP arrivato dagli uffici comunali, motivato sulla base del principio che la legge Burlando (quella in materia di concessioni pubbliche) non trova più applicazione, l’ingegnere è tornato alla carica, depositando nei giorni scorsi una seconda istanza, questa volta sul modello del nuovo codice degli appalti (articolo 183, progetto di finanza), il quale prevede che il privato possa presentare un’idea di intervento la quale può essere fatta propria dall’amministrazione comunale e dalla stessa posta alla base di uno studio di fattibilità.

Ingegner Migliardi, prima di entrare nei dettagli del suo “Porto delle Rose”. Come ha conosciuto Ospedaletti?

“Ho un caro amico che si è da poco trasferito in questa splendida località. Mi conosce da tanto tempo e ha pensato a me come l’unico che può riuscire a risolvere il problema. Mi sono detto perché non provare a farlo.

Sono un progettista e mi occupo di porti dal 1972, quando ho partecipato attivamente alla realizzazione di quello di Fiumicino”.

L’interesse per i porti del ponente sembra essere molto forte. Imperia, Ventimiglia e Sanremo stanno discutendo di come portare a termine i propri approdi incompiuti o come restaurarli. E’ il momento giusto per venire ad investire ad Ospedaletti?

“Il recupero di Baia Verde mi ha appassionato da subito. Sull’interesse ne sono consapevole, in fondo i primi porti turistici sono nati proprio in Liguria”.

Una Onlus che fa progetti di porti… I soldi chi ce li mette?

“Per adesso il soggetto proponente è una associazione senza scopo di lucro della quale faccio parte e che si propone di realizzare porti turistici. Noi prepariamo i progetti e poi ci affidiamo ad una grande società di costruzioni per la realizzazione. Al nostro fianco, in questo caso, c’è una compagnia austriaca con una solidità stimabile in quattro volte l’italiana Salini Impregilo”.

Cosa si aspetta dal Comune?

“Intanto una risposta celere, perché la legge impone alle pubbliche amministrazioni di esprimersi. Dopo di che so bene che il mio non è l’unico progetto sul tavolo del sindaco, ma non mi spaventa. Quello che chiedo è che ci sia parità di trattamento e che la concorrenza sia corretta”.

Entriamo nel dettaglio del progetto che gentilmente ci ha permesso di leggere. Il porto sembra molto più contenuto di quello che ci si aspetterebbe.

“Abbiamo pensato di non andare ad impattare ulteriormente sulla costa prevedendo l’approdo in particolare di piccole e medie imbarcazioni. Ci sono oltre 190 posti barca di dimensioni contenute. Una cinquantina per i natanti e circa una decina sopra i 12 metriCinque posti per i maxi yacht e uno, fuori banchina, in grado di far attraccare una nave di 70 metri di lunghezza.

Ospedaletti - Loanesi, i goal

A terra verde, giardini, un padiglione conferenze con una copertura curvilinea in fotovoltaico e molti parcheggi nella formula di box interrati”.