Ospedaletti, causa per l’incompiuta di Baia Verde: l’accordo parte da 25 milioni

1 dicembre 2018 | 07:43
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Ospedaletti, causa per l’incompiuta di Baia Verde: l’accordo parte da 25 milioni

Il giudice del tribunale di Genova ha indicato una stima di partenza per chiudere il processo che vede coinvolti enti pubblici e Fin.Im.

Ospedaletti. Nella causa per risarcimento danni innescata dalla “cancellazione” da parte del Consiglio di Stato dell’iter amministrativo del porto di Baia Verde, arriva come una mannaia la stima del consulente tecnico del giudice.

Le parti citate in giudizio dalla Fin.Im (società realizzatrice dell’approdo turistico, ora in fallimento) sono gli enti pubblici che hanno avuto un ruolo nell’approvazione del progetto: Comune, Provincia, Regione, Demanio, Ministeri, relative assicurazioni, amministratori e dirigenti. A loro vengono chiesti 155 milioni di euro di danni e mancati guadagni.

Quella che sembra essere una vicenda senza fine potrebbe chiudersi con un accordo, se tutti i soggetti chiamati  in causa fossero disposti a sborsare una cifra nell’ordine di 25 milioni. Questa è la somma indicata nell’ordinanza emessa nel luglio scorso, nella penultima udienza che si è tenuta nel capoluogo ligure nella quale il giudice ha invitato le parti a raggiungere una conciliazione prima di capitolare in giudizio.

Per il Ctu nominato dal tribunale di Genova – la causa si trova ancora al primo grado di giudizio – i costi sostenuti da Fin.Im  ammonterebbero a 38milioni di euro comprensivi di interessi e rivalutazione al marzo 2018. Sempre secondo il consulente tecnico, tuttavia, l’operazione porto di Ospedaletti presentava ab origine seri problemi di sostenibilità finanziaria. Anche se i lavori fossero stati portati a termine, non sarebbe bastata una gestione di novant’anni per chiudere in attivo: per tale ragione il consulente del Tribunale non ha riconosciuto nulla in termini di mancato guadagno (cosiddetto lucro cessante).

L’udienza fissata per conoscere la volontà delle parti di transigere  si è svolta giovedì mattina ma, in seguito all’insediamento del nuovo giudice Chiara Blanc, è stata rinviata di cinque mesi su richiesta dei legali di Comune e Regione, i quali sperano di riuscire a trovare un accordo.

L’avvocato Adriano Battistotti di Sanremo, difensore di una società creditrice del fallimento, si è opposto chiedendo che la causa venisse fissata al più presto per la precisazione delle conclusioni, mentre lo studio Galletto di Genova, che tutela la curatela, non si è opposto al rinvio. Alcune parti invece hanno dichiarato di non voler aderire alla proposta di conciliazione.

Con tutti questi milioni che ballano, sperare in un esito non giudiziario e nel rilancio di un progetto di finanza, è quanto auspica il sindaco Paolo Blancardi. Il primo cittadino infatti avrebbe ricevuto voci insistenti su possibili interessamenti di investitori, i quali sarebbero disposti a pagare un chip di ingresso milionario pur di inserirsi nel business degli scali turistici del Ponente. Settore in pieno spolvero dato che, tutt’intorno – vedi il restyling del Porto Vecchio di Sanremo e quello degli Scoglietti di Ventimiglia – si registrano forti investimenti.

Per arrivare a questa soluzione però serve il benestare degli enti coinvolti e della curatela che si occupa del fallimento.

Il Comune, difeso dall’avvocato Mauceri di Genova, al momento si limita a sollevare dubbi sulle stime e a sostenere che nessuno costringeva Fin.Im ad andare avanti nell’opera nonostante il giudizio pendente di fronte ai tribunali amministrativi e che quindi il privato avrebbe continuato i lavori a suo rischio e pericolo.