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Muretti a secco patrimonio dell’umanità, la Pro Triora: “Un riconoscimento alle fatiche dei nostri vecchi”

6 dicembre 2018 | 17:39
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Muretti a secco patrimonio dell’umanità, la Pro Triora: “Un riconoscimento alle fatiche dei nostri vecchi”

“Pietra su pietra hanno costruito muretti per terrazzare appezzamenti di terreno, creando le fasce”

Triora. Sandro Oddo, segretario dell’associazione turistica Pro Triora, si esprime in merito alla qualifica di patrimonio dell’umanità recentemente ottenuta dai muretti a secco.

“E’ un riconoscimento alle fatiche dei nostri vecchi e alla loro arte “povera”. Nell’apprendere la notizia ci sono tornati alla mente personaggi indimenticabili, scolpiti nella memoria, che pietra su pietra hanno costruito muretti per terrazzare appezzamenti di terreno, creando le fasce.

La Pro Triora – da sempre attenta alla salvaguardia ed alla riscoperta delle antiche tradizioni – esprime la più grande soddisfazione, nella speranza che seguano azioni concrete per ricostruire muretti caduti per le intemperie e l’abbandono e per edificarne nuovi con le tecniche antiche.

Ci piace riportare quanto scrisse uno scrittore che fu anche a Triora e di essa tessé un magnifico commovente elogio:

“C’è qualcosa là di angoscioso, sto per dire di feroce e disperato, nella tenacia umana che ha aggredito e morso in quei dirupi, gradinandoli e terrazzandoli fino a incredibili altezze, con una somma di lavoro e di fatica che spaventa, per piantarvi giù in basso l’olivo lento e prezioso e l’avara vite, e per seminarvi più su un pugno di frumento stentatissimo, e per seminarvi più su un pugno di frumento stentatissimo, e per falciarvi infine qualche fascio di buon fieno montanino…

Non credo che nessun tornaconto abbia giustificato mai un lavoro tanto imponente e formidabile, e tanto scarso di frutti. Lo giustifica un amore religioso alla terra, che è l’antico e fecondo motivo di contrasto fra le due anime liguri: la terragna tenacissima e l’avventurosa marinaresca e migratrice”. (Riccardo Bacchelli)