Lo scalo turistico è il “pallino” di Claudio Scajola. Tornato sindaco vuole restituirlo alla città

14 dicembre 2018 | 13:44
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Lo scalo turistico è il “pallino” di Claudio Scajola. Tornato sindaco vuole restituirlo alla città

Dalla costituzione della Porto di Imperia Spa nel 1990 alla conferenza stampa in cui annuncia la “svolta storica”

1990, nasce la Porto di Imperia Spa

Claudio Scajola ritorna sulla poltrona di pri­mo cittadino nel 1990. Due anni dopo­ viene costituita la Porto di Impe­ria Spa. Soci del Comune sono gli im­prenditori Lombardini e l’ex presi­dente del Genoa calcio, Aldo Spinelli. Verso la fine del suo mandato, nel 1999, Davide Berio ­ sindaco di centrosini­stra succeduto a Scajola ­ rinuncia (per mancanza di quattrini) a esercitare il diritto di opzione che avrebbe garantito la maggioranza al Comune.

Sappa sindaco e il progetto del “porto più bello del Mediterraneo”

Luigi Sappa nello stesso periodo incentra la campagna elettorale sulla realizzazione di un nuovo scalo turistico. Eletto Sappa, a Lombardini e Spi­nelli non interessati subentra una cordata di imprenditori locali, tra cui Gian Franco Carli, Pietro Isnardi e la famiglia Mancinelli. Allo studio dell’architetto Morasso di Genova viene, quindi, affidata la redazione del faraonico progetto di un nuovo por­to turistico per il capoluogo. Agli im­prenditori imperiesi, che non hanno nessuna voglia di impegnarsi dal punto di vista finanziario, si affianca allora l’ingegner Francesco Bellavi­sta Caltagirone.

2005 arrivano i “romani”

Il suo ingresso, presente Bellavista Caltagirone nella compagine so­cietaria viene ufficializzato a Palaz­zo civico in un afoso pomeriggio del­la fine del luglio 2005. Al fianco di Sappa a fare gli onori di casa c’è il compianto Rodolfo Leone as­sessore all’Amministrazione finan­ziaria che spiega ai giornalisti i termini dell’ac­cordo con l’Acquamare di Caltagiro­ne, emanazione della “casa madre” Acqua Pia Antica Marcia. “Voglia­mo entrare in Imperia città prima ancora che nel suo porto.  Riteniamo, infatti, che Imperia abbia grossi potenziali di sviluppo.Ci faremo carico del peso finanziario, tecnico e quali­tativo del progetto”, dichiara Caltagirone.

2006, la posa della prima pietra

Nel marzo del 2006, alla presenza di Francesco Bellavista Caltagirone, di Claudio Scajola (allora ministro delle Attività produttive) e del presidente della Regione, Claudio Burlando, viene posta la prima pietra. L’opposizio­ne di sinistra in Consiglio comunale contesta il metodo e la convenzione con la Porto di Imperia Spa di cui il Comune è socio per il 33 per cento. Cominciano i lavori, ma anche i problemi. Alcune imprese denunciano di non ricevere i pagamenti. A Gian­ Franco Carli, sulla poltrona di presi­dente della società, subentra il direttore generale di palazzo civico Paolo Calzia. In poco tempo si susseguono ben 3 presidenti, tra cui Beatrice Cozzi Pa­rodi allora compagna nella vita di Caltagi­rone.

2010, scoppia lo scandalo

Nell’ottobre del 2010 la procu­ra del capoluogo apre, tra altri filoni d’inchiesta relativi allo scalo, un fascicolo più scottan­te degli altri in cui risulta indagato anche Claudio Scajola: i magistrati vogliono vederci chiaro sulle moda­lità di affidamento dei lavori a Caltagirone. Il Pdl organizza una manife­stazione a sostegno di Scajola e contro i magistrati, ma i lavori vanno a rilento e, intanto, il dirigente del settore Demanio Pier­re Marie Lunghi, a gennaio 2011, revoca la conces­sione alla Porto di Imperia per gravi inadempienze.

2012, il blitz della procura e Caltagirone finisce in carcere

Il 5 marzo 2012 Francesco Bellavista Caltagirone viene arrestato mentre si trova in Comune a Imperia nel corso di un incontro col sindaco Paolo Strescino. Contemporaneamente scattano le manette ai polsi anche per l’ex direttore generale della Porto Spa Carlo Conti. Entrambi sono trasferiti nel carcere di Imperia. Altri, tra manager e dirigenti pubblici, sono indagati, alcuni finiscono agli arresti domiciliari.

2014, tutti assolti: non c’è truffa ai danni dello Stato. Fallimento della Porto Spa e subentro della Goimperia

Al processo di Torino Caltagirone, Conti e tutti gli accusati di truffa ai danni dello Stato vengono assolti.
Il 24 maggio 2014 il Tribunale dichiara fallita la società Porto di Imperia Spa. Il 18 luglio 2014 tramite affitto di azienda la gestione temporanea dello scalo viene affidata dall’amministrazione guidata da Carlo Capacci alla Goimperia, società interamente partecipata dal Comune di Imperia. Il 18 dicembre dello stesso anno con la firma del dirigente del settore, il Comune dispone la decadenza della concessione demaniale che viene poi confermata dal Tar nel 2016 e dal Consiglio di Stato nel 2017 pur essendo pendente nei confronti della quale una richiesta di revocazione da parte della Porto di Imperia presso il Consiglio di Stato stesso. Venuta meno la concessione demaniale, la Capitaneria di porto di Imperia e il Demanio hanno attivato procedimento per incameramento del porto.

(nella foto un momento della posa della prima pietra nel 2006)