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La dissociazione, un curioso fenomeno della mente

13 dicembre 2018 | 09:48
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La dissociazione, un curioso fenomeno della mente

E’ la disconnessione tra alcuni processi psichici rispetto al restante sistema psicologico dell’individuo

La dissociazione è un termine utilizzato per descrivere la disconnessione tra alcuni processi psichici rispetto al restante sistema psicologico dell’individuo.

Con la dissociazione si crea un’assenza di connessione di pensiero, nella memoria e nel senso di identità di una persona. E’ frequente vivere momenti di dissociazione nella vita quotidiana: per esempio dimenticarsi di essere alla guida poichè assorti in altri pensieri o anche leggere un libro senza prestare attenzione a quanto scritto.

Queste esperienze dimostrano la capacità dell’individuo di lasciarsi coinvolgere dalle proprie fantasie e di poter poi riprendere il controllo delle proprie funzioni mentali. In questi casi, la realtà dalla quale ci allontaniamo non è percepita da noi come minacciosa e gli episodi in cui ci dissociamo restano transitori. A livello non patologico rappresenta una normale funzione psichica della vita quotidiana, una strategia di adattamento, utile per ridurre l’ansia in condizioni di stress, nonchè un metodo per alienarsi in condizioni piacevoli o rilassanti .

La dissociazione è un processo di disintegrazione, la mente viene a perdere la sua capacità di integrare alcune funzioni superiori, e svariate osservazioni cliniche stabiliscono un legame causa effetto tra trauma e dissociazione. A livello patologico rappresenta un meccanismo di difesa che consente di vivere due realtà contradditorie senza avere la consapevolezza del contrasto, innescatosi solitamente dopo traumi come abusi, incidenti, lutti, maltrattamenti e abbandoni, che hanno avuto luogo principalmente in età infantile.

Tale strategia mentale diviene patologica quando porta ad una compromissione funzionale, a un’alterazione del comportamento ed alla comparsa di alcuni sintomi: sintomi negativi riguardanti perdite apparenti come perdita di memoria, del controllo motorio, di abilità e di consapevolezza somatosensoriale , mentre i sintomi positivi includono le intrusioni nel pensiero, i flashback e la sensazione di rivivere gli eventi
traumatici.

Tra di essi, i più frequenti sono il senso soggettivo di intorpidimento o distacco, la ridotta consapevolezza dell’ambiente circostante, la derealizzazione, la depersonalizzazione e l’amnesia dissociativa. In particolare la derealizzazione è la sensazione di sentirsi distaccati dalla realtà e dall’ambiente circostante, di osservarsi dall’esterno. Mentre la depersonalizzazione riguarda il sentirsi distaccato dal proprio corpo, dai propri pensieri e dalle proprie emozioni, il sentirsi come un robot, un involucro vuoto incapace di provare sentimenti.

Sono proprio questi vissuti di percezione “dall’esterno” a preoccupare ed infastidire maggiormente chi ne è affetto, la persona si sente “sbagliata”, non più in grado di provare normali emozioni e reazioni e può arrivare a svalutarsi, a dover fare i conti con un tono dell’umore sempre più deflesso, fino ai casi più gravi di depressione ed ansia sociale.

Il trattamento elettivo è una terapia integrata, farmacoterapia e psicoterapia con l’obiettivo di arginare l’isolamento e i sentimenti di inadeguatezza, restituendo al paziente un senso di controllo sui propri vissuti e sui propri pensieri fino a modificare le convinzioni e le modalità di azione e reazione tipiche di tali situazioni patologiche.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti
www.danielalazzarotti.com
www.facebook.com/dottoressalazzarotti