Con quasi 600 segnalazioni si chiude la prima stagione di “Cetacei, FAI attenzione”

12 dicembre 2018 | 13:26
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Il porgetto di Citizen Science di Tethys per lo studio dei cetacei realizzato grazie al FAI, Fondo Ambiente Italiano

Sanremo.   Si è svolta questa mattina nella sala consigliare di Palazzo Bellevue la conferenza stampa di conclusione della campagna “Cetacei, FAI attenzione!” promossa appunto dal FAI (Fondo Ambientale Italiano) e dal Tethys Research Institute.

È tra i “luoghi del cuore” forse più inconsueti nel panorama degli interventi del FAI, quello votato da 5.555 persone nel 2016 nell’ambito dell’ottava edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, promosso dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo: non un antico maniero o un bene storico, bensì un patrimonio naturalistico del nostro Paese, il Santuario Pelagos. Si tratta della vasta area di mare protetta che si estende dalla costa italo-francese fino alla Sardegna, istituita da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco per la tutela della sua straordinaria abbondanza e varietà di balene e delfini.

A chi va per mare può capitare di incontrare una balenottera, un capodoglio o un gruppo di delfini. Come manovrare l’imbarcazione senza arrecare disturbo agli animali? E come far sì che l’avvistamento contribuisca alla loro tutela? Il progetto “Cetacei FAI Attenzione” è nato per diffondere tra i diportisti il codice di condotta da seguire in presenza di cetacei, e per raccogliere le segnalazioni degli avvistamenti, allargando così significativamente l’area di studio di Tethys, l’istituto di ricerca che da oltre trent’anni studia i cetacei con lo scopo di tutelare gli animali e, di conseguenza, l’ambiente marino.

Durante la prima stagione 2018, sono già giunte agli esperti della non-profit, centinaia di segnalazioni di avvistamenti di balene e delfini. Lanciata nella primavera scorsa, l’iniziativa è condotta con la collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera e finanziata grazie al contributo del FAI Fondo Ambiente Italiano e di Intesa Sanpaolo, nell’ambito di “I Luoghi del Cuore”, e di numerosi altri sostenitori.

Il progetto prevede una parte di divulgazione scientifica sui cetacei dei nostri mari, spesso ancora poco conosciuti dal pubblico. La parte di citizen science invece, la “scienza fatta dai cittadini”, prevede che chiunque vada in barca possa contribuire alla ricerca inviando a Tethys i dati in caso di avvistamenti: foto o video, ora, posizione e numero di animali.

Allo scopo era stato realizzato l’estate scorsa un grande poster distribuito dalla Guardia Costiera in 1200 punti lungo la costa, dalla Liguria alla Sicilia, e un sito web dedicato (www.cetaceifaiattenzione.it) con tutte le informazioni per imparare facilmente a riconoscere le specie, per scoprire come comportarsi con gli animali senza disturbarli, e per caricare direttamente foto e video degli avvistamenti, anche dal cellulare.

I dati ottenuti, visibili anche come mappe sulla pagina del sito dedicata ai risultati della campagna (https://www.cetaceifaiattenzione.it/avvistamenti2018/ ), sono di grande valore per i ricercatori di Tethys; tirando infatti le somme di questa prima stagione tra le quasi 600 segnalazioni di cetacei sono presenti tutte le otto specie del Mediterraneo, e a contribuire, oltre ai diportisti, ai ricercatori di Tethys, e alla stessa Guardia Costiera, sono state organizzazioni come Marevivo, Whalewatch Genova e Imperia, Whale Watch Liguria, Costa Balenae, Battibaleno-Operazione Delphis, Whale Watching Sardinia.

In linea con la ben nota ricchezza di cetacei della zona del Santuario Pelagos, la vasta area tutelata proprio per balene e delfini, molte segnalazioni provengono dal mar Ligure e dal Tirreno, assieme anche ad alcune dall’Adriatico meridionale.

A una specie viene data particolare attenzione, il grampo (Grampus griseus), delfino che veniva avvistato con una certa regolarità nell’area di studio di Tethys, sempre nella zona occidentale del Santuario, dove però negli ultimi anni si è fatto sempre più raro. Le segnalazioni stanno confermando la presenza di alcuni animali nella zona orientale del Santuario, e un avvistamento nell’estremo Ponente fa sperare in un loro ritorno nelle zone consuete.

Un’altra “protagonista” degli avvistamenti dell’estate è stata la balenottera comune chiamata “Propeller” (“Elica”), facilmente riconoscibile da una profonda cicatrice sul dorso, quasi sicuramente ricordo di una collisione con una barca. Sia i ricercatori di Tethys, che la conoscevano già fin dal 2010, che diversi altri, l’hanno riavvistata quest’estate, a otto anni di distanza. I suoi spostamenti sono stati così seguiti, dall’area di studio dell’Istituto fino davanti al monte di Portofino. Propeller, che fortunatamente ha superato il trauma ed è tomata a frequentare la zona, è l’emblema Vivente delle molte minacce che incombono sui cetacei del Mediterraneo.

“Cetacei FAI Attenzione”proseguirà per altri due anni, permettendo agli esperti di raccogliere il maggior numero possibile di segnalazioni; chi incontra mammiferi marini potrà quindi continuare a fornire i dati degli avvistamenti sempre ottenuti però, raccomandano gli esperti, nel pieno rispetto delle regole di condotta; chi contribuirà potrà scaricare gratuitamente dal sito un wallpaper con una delle spettacolari immagini realizzate dall’Istituto.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il corpo delle Capitanerie di porto e Guardia Costiera, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare e dell’Accordo Pelagos, con il supporto di Comune di Sanremo, Portosole Sanremo, Amer Yachts, UCINA Confindustria Nautica, Confindustria Imperia, EBIT Ente Bilaterale Industria Turistica della Provincia di Imperia, Rotary Club Sanremo Hambury, Canon, Eulabor Institute, Flash Vela d’Altura.