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Alla scoperta del vitigno Baratuciat con un guru dei sommelier, il bordigotto Piero Sattanino

27 dicembre 2018 | 10:31
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Alla scoperta del vitigno Baratuciat con un guru dei sommelier, il bordigotto Piero Sattanino

Per ben due volte è stato riconosciuto fra i sette migliori sommelier al mondo

La Liguria, ma in particolar modo la nostra provincia vanta uno tra i sette migliori Sommelier al mondo. Stiamo parlando di Piero Sattanino astigiano d’origine, ma bordigotto d’adozione, titolare dell’hotel Parigi e, insieme ai figli Davide e Mario, del ristorante La Reserve. Un titolo prestigioso che ottenne nel 1971 e che gli è stato nuovamente conferito nel 2014 dal Gran Consiglio di Bordeaux.

Il “guru dei sommelier” è stato ospite dell’azienda Agriforest di Giuliano Bosio e dei suoi vigneti in borgata Morando, sulla collina di Almese in provincia di Torino, insieme ad un gruppo di 12 sommelier e ristoratori piemontesi e liguri per scoprire il Baratuciat che, insieme ai rossi di Avanà e Becuet, ha tenuto banco alla degustazione svoltasi mercoledì 12 dicembre.

Durante la full immersion vinicola sono state illustrate la storia e le caratteristiche del Baratuciat, un vitigno autoctono valsusino che produce uva a bacca bianca e non possiede parentele con i vitigni conosciuti. E’ stato recentemente riscoperto e valorizzato, era a un passo dall’estinzione.

«Trattandosi di un prodotto di nicchia avevo sentito parlare del Baratuciat solo sui quotidiani e devo dire che è stata una piacevole scoperta – spiega Sattanino. Siamo rimasti tutti colpiti nel rilevare un’intensità olfattiva tendente all’aromatico, con profumi di pera Williams e di mela, che ne fanno un vino versatile».

Dall’alto della sua esperienza ha dato due consigli al produttore almese, «una modifica dell’etichetta al fine di valorizzare ulteriormente il prodotto e l’invito a valutare la possibilità di una vendemmia tardiva, perché le temperature dolci della zona collinare potrebbero rivelarsi un habitat congeniale».