Alena può parlare. Procura di Imperia vola in Germania per sentire la versione della ragazza precipitata a Capo Nero
A gennaio il sostituto procuratore Barbara Bresci sentirà la ragazza a Kassel
Imperia. Alena Sudokova, la cittadina tedesca di 22 anni rimasta gravemente ferita dopo essere precipitata per circa 70 metri in una scarpata a Capo Nero, al confine tra Ospedaletti e Sanremo, la notte del 31 luglio scorso, è tornata a parlare. A gennaio il sostituto procuratore di Imperia Barbara Bresci si recherà personalmente a Kassel insieme ai carabinieri e agli ufficiali della polizia giudiziaria per sentire la versione della giovane che, secondo la tesi accusatoria, sarebbe stata spinta nel dirupo da Zied Yakoubi: il 32enne tunisino attualmente in carcere con l’accusa di tentato omicidio al termine di una tentata violenza carnale.
Nella caduta, Alena aveva riportato ferite gravissime, tra cui la frattura del femore in diversi punti e un trauma toracico che aveva comportato il collasso dei polmoni, motivo per cui la giovane, ricoverata prima al Santa Corona di Pietra Ligure e poi in un ospedale tedesco, ha respirato per mesi attraverso una ventilazione assistita. A fine agosto, Alena aveva riaperto gli occhi, uscendo dal coma farmacologico. Ma, secondo quanto aveva riferito Nadia, segretaria della chiesa russa di Sanremo dove la giovane era ospite con la sua famiglia prima della tragedia e portavoce della famiglia, Alena era “come se ancora non fosse connessa alla realtà”. Le sue condizioni sono poi, pian piano, migliorate, e ora la giovane può di nuovo parlare.
La testimonianza di Alena, che con ogni probabilità verrà fonoregistrata, è ritenuta fondamentale dalla Procura, che in base a quanto dichiarerà la ragazza formulerà i capi di accusa nei confronti di Zied, sul quale comunque pesano già gravi indizi di colpevolezza. L’uomo è stato visto da un testimone oculare mentre aggrediva la giovane in una piazzola sull’Aurelia. Pochi attimi dopo, Alena è precipitata.
Al rientro a Imperia, si conoscerà dunque anche il destino del nordafricano, che potrebbe essere rinviato a giudizio o scarcerato, a seconda di quanto emergerà nell’interrogatorio di Alena.