Ventimiglia, ordinanza anti-slot. Raffaele Fasuolo (Assotrattenimento): “Mera propaganda politica”

12 novembre 2018 | 19:17
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Ventimiglia, ordinanza anti-slot. Raffaele Fasuolo (Assotrattenimento): “Mera propaganda politica”

L’attacco: “Sarà la sicura nascita ed il propagarsi su tutto il territorio comunale del gioco illegale”

Ventimiglia. Un’ordinanza restrittiva contro il gioco d’azzardo: l’ha firmata questa mattina il sindaco Enrico Ioculano allo scopo di limitare la “dipendenza da gioco, ovvero l’incapacità di resistere alla tentazione ‘persistente, ricorrente e maladattiva’ di giocare somme di denaro elevate”. Una lotta alla ludopatia, considerata dai medici una variante del disturbo ossessivo-compulsivo che porta chi ne è afflitto a “giocare cifre sempre più alte, al fine di annullare la perdita o una serie di perdite”, che il sindaco ha deciso di intraprendere limitando, nel territorio comunale, l’orario di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro. A Ventimiglia, da oggi, si potrà giocare soltanto dalle 19 alle 24 e dalla mezzanotte fino alle 7 del mattino, momento in cui la maggior parte dei bar e delle attività dove le “macchinette” sono installate risultano chiusi al pubblico.

Una decisione miope, quella intrapresa da Ioculano, secondo Assotrattenimento 2007: l’associazione di Confindustria che rappresenta gli operatori del gioco lecito. “L’ordinanza firmata dal sindaco di Ventimiglia è un provvedimento che ci vuole convincere della sua bontà perché poggia le sue convinzioni sulla lotta alla ludopatia, ma nella mera realtà è un puro impeto di egoismo a favore della propaganda politica in vista delle prossime elezioni amministrative”, tuona Raffaele Fasuolo, responsabile di Assotrattenimento per la Regione Liguria. Per combattere la ludopatia, secondo Fasuolo, è necessario adottare una linea dura per tutte le tipologie di gioco d’azzardo, invece che colpire solo la distribuzione di slot machine e altri giochi da bar.

“La città di Ventimiglia”, spiega il responsabile, “Vanta la sua nomea quale città di confine, da sempre al centro delle più aspre battaglie, dalle riforme del trasporto internazionale su ruota, all’espatrio e al pendolarismo di ogni etnia. Di fronte a tutto ciò il problema delle macchine da gioco non ha reale ancoraggio alla situazione effettiva in ambito ludopatico”. A dirlo sono i numeri riscontrati negli uffici ASL1 che, dati alla mano, “non danno ragione ad una campagna di abbattimento del gioco lecito, in una città dal sano impeto commerciale. Un’azione vera ed efficace si dovrebbe invece esprimere su tutto il ‘gaming’, quindi a partire dai giochi on-line, al comparto scommesse, per portarsi poi ai famosi ‘gratta e vinci’ per non dimenticare i giochi ad estrazione, sempre più diffusi ed accessibili alla collettività”.

Altro fattore da considerare è la “questione territoriale”: “La Liguria, e soprattutto il ponente ligure, è un territorio senza spazi morti, quindi, il centro abitato di tanti Comuni è in molti casi confinante con quello di un altro Comune e soprattutto con la vicina città di Metone e con il Principato di Monaco (entrambe città del gioco d’azzardo)”, dice ancora Fasuolo, “Per questo motivo, con un’ordinanza che possiamo definire altamente restrittiva, si verificherebbe il pendolarismo dei giocatori da un territorio all’altro, senza soluzione di reale limitazione della ludopatia. Il prezzo da pagare per un provvedimento cieco come l’ordinanza firmata da Ioculano è dato alle oltre sessanta attività commerciali (Bar, Tabaccherie, Sale Giochi ecc.) che contrarrebbero in maniera drastica gli incassi e il loro giro di affari, già molto risicato in periodi di ‘magra’, come questo che stiamo vivendo; contrazione che porterebbe alla chiusura delle attività con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro”.

Altra conseguenza di tutto ciò, aggiunge, “Sarà la sicura nascita ed il propagarsi su tutto il territorio comunale del gioco illegale, non monitorato dallo Stato Italiano e non vietato ai minori: una piaga reale quindi che dovrà essere affrontata a spese della comunità, come dire dopo il danno anche la beffa”.

Una lotta concreta alle dipendenze che portano sul lastrico i cittadini, secondo il referente regionale di Assotrattenimento 2007, non deve essere basata su un “mero interesse politico”. Guardando ai dati di quelli che sono i dati nazionali relativi alle dipendenze nell’anno in corso, si evince, infatti, che il problema non è solo il gioco d’azzardo. Anzi. “Il gioco è l’ultima delle dipendenze in termini di numero di persone, ma non perciò il sindaco di Ventimiglia ha deciso di sospendere la vendita di tabacchi, che vede in Italia 10milioni e 300mila dipendenti dal vizio del fumo, piuttosto che degli alcolici, visto che sono oltre 8milioni gli italiani che abusano di alcol; si potrà pensare anche ad una futura ordinanza contro lo shopping compulsivo che miete quasi 3 milioni di vittime?”, si domanda, sarcastico, Raffaele Fasuolo.

“Chiediamo di sospendere con effetto immediato l’ordinanza anti-slot”, conclude, “In modo da scongiurare un oneroso ricorso al TAR competente al fine di tutelare i diritti dei commercianti e dell’intera filiera del gioco lecito. Non si gioca con la vita delle persone per mero interesse politico”.

Dati dipendenze in Italia nel 2018

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