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Ordinanza anti-slot a Ventimiglia, il titolare di un esercizio commerciale: “Costretto a licenziare qualcuno”

18 novembre 2018 | 11:14
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Ordinanza anti-slot a Ventimiglia, il titolare di un esercizio commerciale: “Costretto a licenziare qualcuno”

“Grazie alle slot riuscivo a pagarmi a volte l’affitto o un dipendente”

Ventimiglia.Il titolare di un esercizio commerciale che ha in dotazione delle slotsi esprime in merito all’ordinanza anti-slot emanata dal sindaco Enrico Ioculano. 

“Sono il titolare di un esercizio commerciale che ha in dotazione delle slot, grazie alle quali riuscivo a pagarmi a volte l’affitto o un dipendente. Ora a fine mese, grazie all’ordinanza sindacale, mi troverò a dover ridurre le ore dei dipendenti per poter pagare loro lo stipendio se non addirittura a licenziare qualcuno.

L’ordinanza del sindaco ha solo spostato il problema, perché il giocatore accanito giocherà lo stesso negli orari stabiliti, magari giocando più soldi, oppure spostandosi nei comuni limitrofi. Esistono altri giochi legati al mondo d’azzardo, anche questi legali e molto più utilizzati dai cittadini, ovvero il gratta e vinci, il lotto ed il super enalotto e le scommesse online. Mi aspetto a questo punto a breve provvedimenti così severi anche per questi giochi.

Ora vista la motivazione dell’ordinanza, che giustifica la riduzione degli orari delle slot per sgravare la sanità pubblica delle persone che hanno problemi di “azzardopatia”, invito il sindaco Ioculano a sgravare ulteriormente la sanità pubblica dei malati di tumore ai polmoni o cardiopatici, per problemi derivati dal vizio del fumo (credo siano in numero superiore a quelli malati di “azzardopatia”) a predisporre una bella ordinanza di chiusura della vendita delle sigarette e dei tabacchi, con gli stessi orari di chiusura delle slot.

E poi ci sarebbero anche le persone con il vizio dell’alcool, le quali gravano, in modo molto più incisivo, sulla sanità pubblica con problemi al fegato, pancreas, ecc. Anche per questo problema mi aspetto un’ordinanza sindacale con orari di stop alla vendita di alcolici per bar, supermercati, bottiglierie e rivenditori automatici con orari di chiusura come per le slot. E fu così che morì il commercio a Ventimiglia, città senza vizi, con cittadini disoccupati ma sani”.