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Lo storico Andrea Gandolfo ricorda l’anniversario della visita di Garibaldi a Sanremo

19 novembre 2018 | 09:39
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Lo storico Andrea Gandolfo ricorda l’anniversario della visita di Garibaldi a Sanremo

Di questo passaggio rimane ancora oggi traccia nella lapide che si trova murata sulla casa già abitata dal capitano Angelo Pesante in via Gaudio

Sanremo. Lo storico sanremese Andrea Gandolfo, in occasione del 170° anniversario della visita di Giuseppe Garibaldi a Sanremo, caduto lo scorso 26 settembre, invia un breve resoconto di quella storica giornata, di cui rimane ancora oggi traccia nella lapide che si trova murata sulla casa già abitata dal capitano Angelo Pesante in via Gaudio e dalla quale l’Eroe dei due mondi invitò i sanremesi a non disperare nelle sorti della patria:

Reduce da una serie di sfortunate campagne militari in Lombardia nel corso della prima guerra d’indipendenza, Garibaldi arrivò a Sanremo il 26 settembre 1848, fermandosi presso l’albergo della Palma nell’attuale piazza Colombo.

Appena diffusasi la notizia della presenza in città dell’eroe nizzardo, le più importanti autorità locali raggiunsero l’albergo della Palma per porgere i loro ossequi all’illustre ospite. Tra queste vi erano il sindaco Stefano Roverizio di Roccasterone, il comandante militare della provincia di Sanremo Michele Craveri, il capitano del porto Sartoris, il maggiore di piazza Baglioni, il capitano Angelo Pesante, amico fraterno di Garibaldi, e gli avvocati Antonio Massabò e Giuseppe Ameglio.

Intanto una grande folla si era radunata sotto l’albergo per rendere omaggio al generale, che si affacciò al balcone per ringraziare tutti i presenti. Durante il trasferimento in via Gaudio presso la casa del capitano Pesante, Garibaldi fu nuovamente applaudito a lungo dalla folla. Al portone dell’abitazione di Pesante, per ordine del sindaco Roverizio, venne mandato un picchetto della Guardia nazionale, formato da ventiquattro militi e comandato dal tenente Giambattista Gerbolini, che vi sostò per tutta la notte successiva.

Alle nove di sera la banda civica si recò sotto la finestra dove alloggiava il generale intonando una serenata in suo onore; poco dopo Garibaldi, affacciatosi al balcone, parlò brevemente alla folla, che inneggiava a lui, a Carlo Alberto e a Pio IX, per esortarla a battersi per la causa dell’indipendenza e dell’unità italiana.

Il giorno dopo il sindaco e la milizia comunale offrirono un pranzo all’albergo della Palma per festeggiare degnamente la presenza in città del generale, che fu omaggiato tra gli altri dal patriota Giuseppe Bianchi. Alle due del pomeriggio, Garibaldi lasciò quindi Sanremo per proseguire il suo viaggio verso Genova.