Ventimiglia, minacce al sindaco Ioculano: Procura chiede archiviazione

Restano pendenti in Procura altri fascicoli che vedono sempre Ioculano come parte offesa
Imperia. Gli accertamenti compiuti dalla polizia sulle missive contenenti minacce inviate in modo anonimo al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, accusato di non aver saputo gestire l’emergenza migranti che ha investito la città che amministra, non hanno portato ad individuare alcun responsabile. Anche per questo motivo, dopo mesi di indagini, il procuratore aggiunto di Imperia Grazia Pradella ha fatto richiesta di archiviazione per uno dei procedimenti nel quale, oltre al sindaco della città di confine, risultavano parti offese anche il prefetto di Imperia Silvana Tizzano e il sacerdote don Rito Alvarez, all’epoca dei fatti parroco della chiesa delle Gianchette, che aveva aperto le porte della sua parrocchia ai migranti. Anche il prefetto e il sacerdote avevano ricevuto lettere anonime.
Le missive contenenti intimidazioni e minacce, erano giunte in Comune in diverse occasioni: nei mesi di maggio, agosto e novembre del 2017 e poi ancora nel marzo del 2018. In quest’ultimo caso, Ioculano, era anche stato accusato di sostenere la ‘ndrangheta. “Sindaco, basta negri!”, era scritto nel testo della missiva recapitata al primo cittadino, “Capisco che implicitamente danno una mano all’andrangheta che tu – da buon calabrese – sostieni. Ma noi ne abbiamo le scatole piene!”.
Restano pendenti in Procura altri fascicoli che vedono sempre Ioculano come parte offesa, possibile vittima di uno o più mitomani: al momento, però, anche per questi procedimenti le indagini sono ferme, non essendosi raggiunto nessun risultato investigativo.