Simula rapina in villa a Capo Berta per coprire il furto commesso: custode scoperto e denunciato dai carabinieri

31 ottobre 2018 | 12:34
Share0
Simula rapina in villa a Capo Berta per coprire il furto commesso: custode scoperto e denunciato dai carabinieri

Messo alle strette, l’uomo ha confessato

Diano Marina. Ha simulato una rapina nella villa di proprietà di un cittadino inglese per coprire il furto di contanti che egli stesso aveva sottratto all’interno dell’abitazione di cui era il custode: a finire nei guai è M.B., che messo alle strette dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Imperia ha confessato tutto.

È arrivata presto ad una conclusione l’indagine dei carabinieri avviata a seguito della notizia di rapina in abitazione consumata nella mattinata del 15 ottobre scorso quando il custode di una villa isolata situata su Capo Berta, ha chiamato il 112 dicendo di aver subito una aggressione da parte di due sconosciuti. I primi a raggiungere il luogo dell’evento erano i militari della stazione di Diano Marina e quelli del nucleo operativo, che hanno raccolto la testimonianza dell’uomo: dalle dichiarazioni era emerso che la vittima, dopo essere giunta all’abitazione, aveva trovato tre persone ad attenderlo, con volto travisato, che – dopo averlo afferrato – lo avevano obbligato ad aprire le porte della casa, facendosi condurre nei vari ambienti perché indicasse cassaforte e sala server, dove era installato l’impianto di videosorveglianza. Il custode ha anche raccontato di essere rimasto chiuso in una delle stanze della casa per circa tre ore e di esserne solo quando gli aggressori avevano lasciato l’abitazione. Sempre secondo il suo racconto, i malviventi avevano asportato il sistema di registrazione delle immagini ed aperto la cassaforte, portandosi via 4500 euro in contanti.

Un attento sopralluogo sulla scena del crimine ha permesso ai carabinieri di scoprire alcuni particolari che facevano emergere qualche dubbio sulla narrazione degli eventi: la casa non era stata completamente rovistata, le modalità di apertura della cassaforte e l’assenza di ulteriori significative tracce non convincevano i militari che proseguendo le indagini hanno risolto il caso. Messo alle strette, l’uomo ha confessato di aver inscenato la rapina per giustificare la sottrazione del denaro che casualmente aveva trovato nella cassaforte dimenticata aperta o, forse, aperta con una copia delle chiavi in possesso al legittimo proprietario.

Per lui adesso seguirà un processo per furto aggravato e simulazione di reato.