Sanremo, il decreto Dignità mette in crisi Amaie Energia: una ventina di precari rischia il posto

17 ottobre 2018 | 13:10
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Sanremo, il decreto Dignità mette in crisi Amaie Energia: una ventina di precari rischia il posto
Sanremo, il decreto Dignità mette in crisi Amaie Energia: una ventina di precari rischia il posto
Sanremo, il decreto Dignità mette in crisi Amaie Energia: una ventina di precari rischia il posto
Sanremo, il decreto Dignità mette in crisi Amaie Energia: una ventina di precari rischia il posto

Il provvedimento del Governo del Cambiamento non permette il rinnovo del personale in scadenza assunto a tempo determinato

Sanremo. E’ di nuovo emergenza per il personale precario impiegato in Amaie Energia, la partecipata del Comune che si occupa, tra le altre cose, della raccolta differenziata porta a porta.

Il decreto Dignità (entrerà in vigore il 1° novembre) – come denunciato negli scorsi giorni dal consigliere comunale di Sanremo Insieme Fabio Ormea – impone l’obbligo alle aziende pubbliche e private di assumere o, all’opposto, non rinnovare, il personale a tempo determinato in servizio per almeno due anni presso lo stesso ente.

Una norma nata con la finalità di spingere verso la stabilizzazione ma che potrebbe causare, sopratutto per le partecipate comunali, l’effetto contrario.

Questo pomeriggio è previsto a tal proposito un incontro a Palazzo Bellevue tra i lavoratori, il sindaco Biancheri e i vertici di Amaie Energia, proprio per cercare di capire come tutelare una ventina di dipendenti che rischiano di essere lasciati a casa, in virtù dell’impossibilità per le aziende pubbliche di assumere a tempo indeterminato, dettata sempre da altre leggi dello Stato in materia di razionalizzazione delle spesa.

Il personale coinvolto nella vertenza è di circa 50 unità, a fronte di una sessantina impiegato in totale attraverso società interinali. Per queste bisogna capire quali tra loro hanno avuto un rinnovo contrattuale prima del 5 agosto, data di promulgazione del decreto Dignità.

A conti fatti, quelli più a rischio dovrebbero essere circa 20 tra addetti al porta a porta e allo spazzamento stradale e amministrativi.