Sanremo, due studenti dell’Accademia di Belle arti progettano la riqualificazione del kursaal club

15 ottobre 2018 | 17:05
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Sanremo, due studenti dell’Accademia di Belle arti progettano la riqualificazione del kursaal club

La discussione delle tesi si terrà mercoledì 17 ottobre alle 16 nel noto locale di Bordighera

Sanremo. Mercoledì 17 ottobre due studenti dell’Accademia di Belle arti di Sanremo concluderanno il corso di laurea in Architettura d’interni e design discutendo la tesi in una location atipica: gli spazi del Kuursal Club, lo storico locale di intrattenimento di Bordighera che è protagonista diretto delle due tesi incentrate sulla riqualificazione e valorizzazione del locale nella sua dimensione di patrimonio immobiliare da salvaguardare.

Valeria Cannazzaro e Stefano Gagliano hanno fatto del loro attaccamento affettivo alla città di Bordighera ed al Kuursal che è uno degli emblemi rappresentativi, l’occasione per elaborare la loro tesi e identificarla in una proposta progettuale di salvaguardia del patrimonio esistente (il locale ed il lido annesso) e di valorizzazione attraverso interventi di restyling mirati a mettere in risalto il fascino del luogo che ha un valore non solo estetico ma anche identitario per la collettività.

I due lavori oltre alla loro dimensione didattica rivestono importanza per l’attinenza ad una realtà contestuale di cui si occupano in termini analitici e propositivi mettendo a frutto le competenze professionali acquisite per avanzare idee che sostengono progetti realizzabili.

Una presa di posizione molto interessante che pone le radici in una convinzione di fondo che si traduce in pratica proposta e che sarebbe bello diventasse una mentalità collettiva. Una convinzione che trova origine in un pensiero di Salvatore Settis: “Spesso noi affermiamo che la bellezza salverà il mondo, ma questa è solo una frase che ci permette di deresponsabilizzarci : la bellezza non può salvarci, siamo noi che invece dobbiamo salvare il paesaggio, la bellezza. Non c’è bellezza senza storia, non c’è bellezza senza memoria”.