Rapina a Ventimiglia: gli afghani arrestati negano, ma restano in carcere

25 ottobre 2018 | 16:08
Share0
Rapina a Ventimiglia: gli afghani arrestati negano, ma restano in carcere

Gli stranieri, difesi dall’avvocato Ramadan Tahiri, hanno risposto alle domande del giudice negando ogni addebito

Ventimiglia. Restano in carcere i tre afghani arrestati dalla polizia il 23 ottobre con l’accusa di aver commesso una rapina ai danni di due pakistani. Stamani il gip del tribunale di Imperi Anna Bonsignorio ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per tutti e tre gli arrestati.

Gli stranieri, difesi dall’avvocato Ramadan Tahiri, hanno risposto alle domande del giudice negando ogni addebito.

I fatti. La rapina è avvenuta nel quartiere delle Gianchette. Le indagini sono scattate quando due pakistani hanno riferito ai poliziotti impiegati nel dispositivo di ordine e sicurezza pubblico attivo h24 in via Tenda, di essere stati vittime di una rapina. Entrambi hanno raccontato di essere stati ingannati da alcuni uomini che avevano promesso loro un sicuro superamento del confine italo – francese dietro un compenso di 200 euro a persona. Invece di accompagnarli in Francia, però, i rapinatori hanno percorso insieme alle loro vittime alcune centinaia di metri lungo i binari, imboccati all’altezza del ponte di via Tenda, fino a raggiungere un luogo isolato e buio nei pressi del ponte autostradale, dove i pachistani sono stati rapinati e minacciati con un coltello e con cocci di bottiglia, oltre ad essere presi a pugni e calci. Cospicuo il bottino dei malviventi: circa 1.500 euro in banconote, 4 telefoni cellulari, una valigia contenente indumenti e beni personali. Non paghi hanno preteso anche il giubbotto indossato da una delle vittime.

Le indagini. I tre malviventi sono stati incastrati dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati, che hanno permesso agli agenti di ricostruire gli identikit degli aggressori. Sulla scorta degli indizi acquisti, i poliziotti hanno selezionato alcune foto-segnaletiche di possibili sospetti e le hanno mostrate a entrambe le vittime che, senza dubbio alcuno, hanno riconosciuto i propri rapinatori in una formale individuazione fotografica. A quel punto gli agenti hanno setacciato tutte le zone della città dove veniva considerata più probabile la presenza dei soggetti emersi dalle indagini come responsabili dei reati denunciati, fino a quando, lunedì sera in via Tenda, sono stati individuati tutti e tre i ricercati, forse già persuasi di averla fatta franca e pronti a colpire ancora. Colti di sorpresa non hanno opposto resistenza. Sono stati arrestati per rapina aggravata e lesioni personali.