Ospedaletti, Paolo Blancardi scioglie la riserva e si ricandida a sindaco

Il primo cittadino in carica ha ricevuto l’ok dalla propria maggioranza
Ospedaletti. Cinque da sindaco, altri 10 da assessore e un totale di 23 anni come amministratore pubblico della Città delle rose.
Il gruppo di maggioranza “Ospedaletti per Tutti” al governo della cittadina costiera da quindici anni consecutivi, ha deciso di rinnovare la fiducia a Paolo Blancardi.
Il primo cittadino in carica scioglie la riserva. Anche se nulla di definitivo e ufficiale è stato ancora comunicato, in paese la voce si è già sparsa. Continuità amministrativa ed esperienza di gestione della casa comunale saranno i pilastri su cui si baserà la sfida contro l’altro, sulla carta, principale contendente. Il geometra Daniele Cimiotti che, da queste colonne, aveva annunciato la propria candidatura prima delle ferie di agosto.
Contattato da Riviera24.it Blancardi spiega:
“Abbiamo fatto una maggioranza ma la scelta era nell’aria. C’era da avere dei chiarimenti tra di noi, visto che alcuni per motivi lavorativi non potranno più fare parte del gruppo, ma anche da questi ho ricevuto attestazioni di stima.
Stiamo facendo i passaggi che fatto tutti gli altri – continua il sindaco -, e per adesso rimaniamo impegnati sugli obiettivi amministrativi. L’approvazione del Puc è imminente e presto partiranno gli incontri pubblici con le categorie.
Voglio fare ancora due o tre incontri prima dell’ufficialità. Tra di noi ci siamo domandati se volevamo rimetterci in gioco e la prima risposta è stata che non bisogna abbandonare i progetti che stiamo portando avanti, con l’integrazione di persone nuove.
Ad Ospedaletti quelli che si interessano alla cosa pubblica non sono tantissimi. E’ fuori discussione che i problemi che abbiamo, porto, Area24, Rivieracqua… vanno conosciuti. Non ti puoi inventare dall’oggi al domani. Mi auguro che a candidarsi ci siano persone che abbiano conoscenza di cosa si troveranno ad affrontare”.
Il tempo per i bilanci è prematuro. Ma cosa vede all’orizzonte del suo programma?
“Il nuovo Comune, una struttura polifunzionale dove riunire i servizi, la farmacia e il mantenimento del verde pubblico e del campetto.
Ma non dimentichiamoci di cosa è stato fatto fin ora perché si tende troppo presto a farlo. Abbiamo messo in sicurezza l’Aio 9, quando per anni si è parlato del rischio che venisse giù il terrapieno nella curva del cimitero.
Via Roma l’abbiamo fatta subito. Una parte del piano luce con l’installazione dei led è stato completato.
Il collegamento del depuratore e la conseguente assegnazione delle Vele Blu di Legambiente. Quest’estate il mare non è stato mai così pulito.
Poi certo, ci sono altre cose che sono rimaste ferme, tipo il piazzale al mare. Ma finché non entrano i soldi per metterlo in sicurezza, non possiamo rischiare di investirci per poi vederlo distrutto dalle mareggiate.
Il porto: quest’amministrazione ha ereditato un progetto sproporzionato approvato dall’ex sindaco Parrini. Non è bastato ridimensionarlo per sanare le criticità che la sentenza del Consiglio di Stato ha segnalato.
Ci siamo impegnati a ricreare le condizioni per fare un bando, portando a termine una variante alla quale nessuno – opposizioni, comitati – ha presentato osservazioni, se non un privato interessato direttamente dall’intervento”.
In Ospedaletti per Tutti è lei l’unico ricandidabile?
“Il discorso è che al momento tutti coloro che vogliono ricandidarsi hanno espresso il mio nome. Ma c’è ancora tempo per decidere.
Credo nell’amicizia, mi sono reso conto in questi ultimi momenti di confronto interno alla maggioranza che le persone a me vicine continuano ad appoggiarmi e questo mi basta. L’importante è formare una lista forte che rappresenti il territorio.
Poi certo bisogna ricercare gente più giovane che abbia voglia di impegnarsi. Però che non mi vengano a dire che il sindaco migliore è quello che parte dall’andare in pensione.
Al momento sono disponibile a riprovarci, conclude Blancardi. Se dovessi essere rieletto, finito il mandato tornerei a vivermi Ospedaletti, da semplice cittadino che qui è nato, cresciuto e continua a vivere”.