Le strategie per salvare Rivieracqua: al più presto una tariffa unica




Confronto tra il Cda del consorzio e il presidente del Comitato tecnico Giacomo Chiappori
Imperia. Le date: il 31 ottobre approvazione del bilancio 2017 di Rivieracqua, il 5 dicembre presentazione in tribunale del Piano concordatario.
Il presidente del Consorzio dell’acqua pubblica Gianalberto Mangiante affiancato dalla commercialista sanremese Sara Rodi componente del Cda conferma che il debito ammonta a 6 milioni di euro.
Come risollevare, dunque, le sorti di Rivieracqua? “Tramite -spiega Mangiante – l’ingresso dei soci cessati a partire daAmaie e Secom e poi anche Amat e Aigaper traguardare la tariffa unica. Meglio sarebbe coinvolgere anche Amat”. Ma qui le cose si complicano data la presenza del socio privatoIreti“.
Sottolinea, invece Giacomo Chiappori: “Ognuno deve fare la propria parte a cominciare dai comuni che non sono ancora entrati. La diffida a tal proposito rimane in piedi, anzi va avanti, sottoporrò il problema al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Se avessi fatto gli stessi passi 4 anni fa non saremmo a questi punti…”.