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Imperia, allarme finanza pubblica. Il sindaco Scajola: “Porteremo la nave fuori dalle secche”

2 ottobre 2018 | 15:33
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Imperia, allarme finanza pubblica. Il sindaco Scajola: “Porteremo la nave fuori dalle secche”
Imperia, allarme finanza pubblica. Il sindaco Scajola: “Porteremo la nave fuori dalle secche”
Imperia, allarme finanza pubblica. Il sindaco Scajola: “Porteremo la nave fuori dalle secche”
Imperia, allarme finanza pubblica. Il sindaco Scajola: “Porteremo la nave fuori dalle secche”

Relazione dei giudici contabili inchioda i bilanci dal 2012 al 2018. Nel mirino il credito Amat e il “tesoretto”

Imperia. È arrivata sulla scrivania del primo cittadino nella giornata di sabato l’ultima relazione della Corte dei conti che mette sotto la lente i bilanci comunali dal 2012, anno del commissario Sabatino Marchione fino al giugno 2018, quindi tutta l’era dell’ex sindaco Carlo Capacci.

La delibera parla di “prescrizioni non rispettate” e “aggiustamenti non applicati”.

Si tratta -spiega il sindaco Claudio Scajola – di un atto della Corte dei conti che contesta i conti del Comune dal 2012 al 2018 e che si conlcude con delle prescrizioni. A questo punto non so se saremo in grado di osservarle o si dovranno utilizzare gli strumenti eccezionali previsti dalla legge”.

In particolare la Corte contesta la mancata riscossione per 11 milioni di un credito dall’Amat riguardante i canoni di depurazione e le somme ricavate dalle fidejussioni relative al nuovo  porto. L’amministrazione Capacci aveva raggiunto un accordo con le Assicurazioni Generali per garantirsi immediatamente 6 milioni di euro al posto dei 13 previsti. La Corte contesta sia l’entità della somma che il suo utilizzo.

Il Dup? Lo realizzeremo lo stesso. Piloteremo la nave fuori dalle secche”, conclude Scajola.

L’allarme sui conti comunali lo ha sollevato lo stesso Claudio Scajola in occasione della presentazione del Dup 2019/2021, il documento unico di programmazione che tocca tutti i settori dai Lavori pubblici, al Turismo e Manifestazioni, alla programmazione territoriale.

A questo punto si andranno a spulciare le voci di bilancio non in linea con le prescrizioni e nel frattempo, però, Palazzo civico potrà affrontare solo spese obbligatorie già assunte o per garantire la sicurezza dei cittadini. L’ammnistrazione ha tempo fino al 19 febbraio prossimo per sistemare i conti.