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Furti, rapine, riciclaggio e controllo dei ladri rom: il curriculum criminale di Gabriele Benazzi, arrestato dai carabinieri di Imperia

19 ottobre 2018 | 16:38
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Furti, rapine, riciclaggio e controllo dei ladri rom: il curriculum criminale di Gabriele Benazzi, arrestato dai carabinieri di Imperia
Furti, rapine, riciclaggio e controllo dei ladri rom: il curriculum criminale di Gabriele Benazzi, arrestato dai carabinieri di Imperia
Furti, rapine, riciclaggio e controllo dei ladri rom: il curriculum criminale di Gabriele Benazzi, arrestato dai carabinieri di Imperia
Furti, rapine, riciclaggio e controllo dei ladri rom: il curriculum criminale di Gabriele Benazzi, arrestato dai carabinieri di Imperia

Pluripregiudicato e grande preparatore di miscele esplosive: è lui il leader della banda sgominata dal nucleo investigativo

Imperia. Furti, rapine, riciclaggio di denaro sporco. Non manca nulla al curriculum di Gabriele Benazzi, 66 anni, pluripregiudicato e grande preparatore di miscele esplosive. E’ lui il leader della banda criminale sgominata dai carabinieri del nucleo investigativo di Imperia con la collaborazione di militari di Torino e Ferrara nell’ambito dell’operazione “A tutto gas”. 
Tutti e cinque gli uomini arrestati ieri in un blitz dei carabinieri scattato all’alba di giovedì hanno precedenti penali, ma il capo indiscusso del sodalizio, colui che aveva l’ultima parola sulla decisione di compiere o meno furti e rapine era Benazzi.
L’uomo, proprietario di un’autofficina ora posta sotto sequestro preventivo, era stato arrestato a Torino nel febbraio del 2014 insieme ad altre 16 persone per furto, ricettazione e detenzione di esplosivi. Un’indagine partita nel marzo del 2012, aveva permesso di scoprire una holding del crimine formata da zingari slavi e italiani, tra i quali spiccava, appunto, Gabriele Benazzi.

Insospettite da una coppia di clienti che vogliono vedere la collezione di gioielli «Morosini» dal valore 70 mila euro, la stessa collezione rubata pochi giorni prima in un altro negozio torinese, due commesse chiamano i carabinieri. Scattano così i controlli che porteranno i carabinieri a scoprire, passo dopo passo, l’esistenza di un’organizzazione collaudata. I militari documentano infatti che tutte le mattine, macchine cariche di ragazzini partono alla volta del torinese dove i giovanissimi vengono portati a razziare le abitazioni: almeno nove i colpi effettui ogni giorno. Dopo i furti, i rom tornano nei loro accampamenti con l’oro e incontrano i malviventi italiani, tra i quali Benazzi, che comprano l’oro e poi lo portano nei laboratori per fonderlo. Un lingotto da un chilo vale 30 mila euro. 
Ma Gabriele Benazzi non si accontenta di rivendere l’oro rubato dagli zingari. Sogna di far saltare in aria un bancomat e vuole farlo quando la cassaforte è piena: per questo mette a punto un sistema utilizzando una pellicola trasparente che consente di capire quando la cassaforte è piena di contanti. Il 30 marzo 2013, i malviventi decidono di far saltare la cassa continua del Penny Market di Avigliana in orario di apertura al pubblico: una strage evitata per un soffio, grazie all’intervento dei carabinieri.

La sera del 23 gennaio del 1999, invece, la rapina alla Conad di corso Palermo, a Ferrara, era finita nel sangue. I malviventi, tra cui Benazzi, avevano fatto fatto saltare la cassa continua del supermercato e si erano portati via 80 milioni di vecchie lire scappando a bordo di una Fiat Panda. Una pattuglia di polizia si precipitò sul posto e nacque uno scontro a fuoco nel quale morì uno dei banditi, Adolfo Menegatti, 50 anni, di Migliario (Ferrara). Gli altri malviventi si arresero.