Da atleta a presidente della Riviera Triathlon 1992, il sanremese Daniele Moraglia si racconta

Ha ricevuto il Premio San Romolo per lo sport
Sanremo. Da atleta a presidente della Riviera Triathlon, il sanremese Daniele Moraglia ha dedicato la sua vita allo sport, per questo motivo, in occasione dei festeggiamenti del patrono, ha ricevuto dalla Città dei Fiori il Premio San Romolo per lo sport.
“Sapevo di essere in lista perché mi avevano chiesto il curriculum sportivo. Una persona aveva deciso di proporre il mio nome – ammette – Sinceramente non mi aspettavo l’assegnazione. E’ un premio che seguo da qualche anno, perché ha una grossa rilevanza mediatica. Lo conoscevo, ma quest’anno ho partecipato per la prima volta alla cerimonia. Devo fare i complimenti alla Famija Sanremasca che, secondo me, ha organizzato una bellissima cerimonia. Dalle parole che sono state dette nei vari interventi ho capito ancora di più l’importanza del premio. L’assegnazione mi ha fatto provare una grande emozione ma anche un gran senso di responsabilità”.
La passione per lo sport è nata fin da quando era un bambino. “Come tanti ho cominciato a fare sport cercando di imparare a nuotare” – racconta – “Ho iniziato a sei anni con la Riviera Nuoto Sanremo. Nel 1994 ho iniziato a fare agonismo di nuoto. La parte natatoria è durata fino al 1999”.
Il primo sport che ha praticato a livello agonistico è stato perciò il nuoto, ma successivamente iniziò ad appassionarsi al triathlon: “Ho continuato comunque a nuotare alla sera e un giorno ho conosciuto i ragazzi del triathlon, in particolare Daniele Rambaldi, che anche loro si allenavano in quell’orario e così mi hanno chiesto di fare triathlon. Da lì sostanzialmente ho iniziato a farlo. Ho iniziato ad allenarmi con loro. Avevo preso in prestito la bicicletta del mio padrino, che non usava, e ho provato a fare la prima gara. Ho debuttato in un triathlon sprint nell’aprile del 2000 e così è iniziata questa forte passione per il triathlon. Il 2000 è stato anche il primo anno che la Riviera Triathlon 1992, società per la quale avevo il tesseramento, ha iniziato ad organizzare il Triathlon Olimpico di Sanremo. In quell’anno io davo le bottigliette al ristoro della bicicletta”.
Il triathlon divenne così il suo sport: “Fino al 2002-2003 sono stato prevalentemente un atleta, poi una volta finito gli studi, ho deciso di intraprendere gli studi universitari iscrivendomi alla facoltà di Scienze motorie a Milano. Mi sono laureato in Scienze Motorie e dello Sport presso l’Università Cattolica di Milano nel 2007 e in Management dello Sport presso l’Università del Foro Italico di Roma nel 2011. Intanto il rapporto tra me e Rambaldi diventava sempre più stretto, potrebbe essere paragonabile a quello che c’è tra un padre e un figlio. Andavo spesso, quasi una volta a settimana, a cena a casa sua dove parlavamo della società e del triathlon e così nel 2003 Daniele mi chiese di aiutarlo ad organizzare una gara di triathlon a ottobre a Imperia. E’ stato il primo evento sportivo che ho organizzato”.
“Nel 2004 Gianni Sanesi, che era il presidente della Riviera Triathlon, era stato incaricato dal sindaco di allora della carica di assessore della città dei fiori e quindi per incomparabilità di cariche ha dovuto dimettersi dal mandato di presidenza. In quell’anno lì ero già stato eletto all’interno del consiglio direttivo della Riviera Triathlon, avevo 22 anni. Da lì poi si è liberato il posto di presidente. All’interno del consiglio direttivo avevano fatto una nomina temporanea per la presidenza a me, che è durata fino al settembre del 2004, quando Daniele Rambaldi purtroppo è venuto a mancare” – dichiara.
“Si sono tenute le elezioni. Sono stato eletto come presidente. Nel giro di due settimane abbiamo organizzato i Campionati italiani di Triathlon a Imperia, che è stato il primo evento dove era venuto a mancare quello che fino a quel momento era stato il motore della Riviera Triathlon: Daniele Rambaldi – spiega – Ci siamo stretti nel suo ricordo e abbiamo organizzato la gara. Nel 2005 avevamo vinto di nuovo la candidatura per organizzare i Campionati Italiani a Sanremo. Nel 2006-2007 abbiamo organizzato la Coppa Europa di Triathlon a Sanremo e nel 2005 con la Riviera Triathlon è partito anche quello che era il sogno di Daniele Rimbaldi: aprire il settore giovanile”.
Dopo esser diventato presidente della Riviera Triathlon 1992 e del Comitato Sanremo Marathon. Ha organizzato in tali vesti oltre 25 eventi tra i quali Campionati Italiani e due premium European Cup della specialità, ora si occupa di forgiare giovani atleti: “Abbiamo aperto il settore giovanile, che prima non esisteva. Curo l’organizzazione di corsi per l’avviamento al triathlon di giovani, alcuni dei quali nel corso degli anni sono diventati oggi atleti di livello nazionale e internazionale. Sono atleti che sono cresciuti nella nostra società, alcuni poi magari per motivi economici, sono andati in società più strutturate, altri come Vittoria Bergamini e Simone Grinza continuano invece a gareggiare per noi.
E’ una grande soddisfazione perché tanti di loro li vedi crescere. Quando iniziano sono bambini, poi continuano, crescono con noi ed entrano poi a far parte del direttivo della società. Per esempio Simone Grinza oggi è anche membro del consiglio direttivo della società. E’ un ragazzo di 25 anni, che oltre a fare l’atleta e seguire la sua carriera lavorativa, è anche un punto fermo nell’aiutare la società e i più piccolini che si avvicinano al mondo del triathlon. Abbiamo inoltre la fortuna di avere un allenatore come Maurizio De Benedetti di Imperia, che è stato nel 1992 campione dei mondiali di triathlon e negli anni ’90 ha seguito forti atleti in ambito nazionale”.
Ha solo 35 anni ma un curriculum di tutto rispetto. E’ stato insignito dal Coni nazionale della Stella di Bronzo e dal Coni Liguria dell’Oscar dello Sport. E’ stato consigliere della Federazione Italiana Triathlon, è stato il più giovane a ricevere questa carica, è stato presidente del Comitato Regionale ed è fiduciario locale Coni tra i comuni di Taggia e San Lorenzo al Mare, fa infatti da tramite tra società e istituzioni. Oggi è inoltre il responsabile commerciale di due importanti aziende di articoli sportivi, una si occupa di abbigliamento sportivo, l’altra di integratori. Il suo nuovo ruolo dirigenziale ha cambiato il suo modo di vedere il triathlon: “Quando si è piccoli si fa solo la parte dello sport, non sai cosa c’è dietro, poi capisci che quando da giovane fai attività, dietro ci sono tante figure importanti. Ora continuo ad allenarmi e fare qualche competizione ma solo per hobby”.
Secondo Daniele tutti possono praticare questa disciplina: “Come in tutte le altre attività sportive fino ad una certa età ormai tutti gli sport sono proposti sotto forma di gioco. La parte un po’ più importante e dura parte dai 12 anni. Tutte le distanze sono rapportate all’età dei partecipanti. Grandi difficoltà non ce ne sono, poi dipende dagli obiettivi che uno si pone. Un atleta professionista si allena due-tre volte al giorno se invece uno vuole fare l’amatore, che alla domenica prende la gara come se fosse un modo alternativo per trascorrere la giornata, le ore di allenamento diminuiscono. Dipende sempre dal modo di vedere delle persone. Il modo di vedere dell’italiano medio si avvicina sempre più spesso all’emulare l’atleta professionista. I ragazzi della Riviera Triathlon si allenano in modo diverso rispetto all’età. I più piccoli (8 e 9 anni) si allenano due volte a settimana, a partire dai 13 anni si allenano tutti i giorni mediamente per un’ora e mezza”.
Per il futuro ha già degli obiettivi ben precisi: “Per i prossimi due anni (nel 2019 e nel 2020) riproporremo i campionati italiani giovanili. Quest’anno, a settembre, la manifestazione ha portato più di 1000 atleti che hanno partecipato e 600 presenze alberghiere certificate. In questa edizione abbiamo avuto due partner importanti che ci hanno aiutato: Portosole e Idroedil”.
“Dopo aver abitato 14 anni a Milano, prima per studio poi per lavoro, da due anni sono nuovamente tornato in provincia di Imperia e così sono riuscito a seguire con molta più attenzione la società. Si è creato un nuovo impulso con partner privati e istituzionali – rivela – L’obiettivo da punto di vista organizzativo è riuscire a riconfermare la gara di quest’anno che ha ricevuto molti apprezzamenti, mentre quello dal punto di vista sportivo è quello di continuare ad aumentare il numero degli atleti tesserati, visto che in gruppo ci si allena meglio e ci si diverte di più. Se tra i giovanissimi dovesse nascere una promessa sportiva, noi siamo pronti ad accoglierla. Infine personalmente ho deciso di intraprendere un nuovo cammino, sosterrò il Gruppo dei 100 alle prossime elezioni. Sono un candidato consigliere che parteciperà alla contesa elettorale. Mi occuperei dello sport”.