Vele d’Epoca a Imperia, Eraldo Pizzo spiega la pallanuoto ai giovani Caimani della Rari

7 settembre 2018 | 14:08
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Vele d’Epoca a Imperia, Eraldo Pizzo spiega la pallanuoto ai giovani Caimani della Rari
Vele d’Epoca a Imperia, Eraldo Pizzo spiega la pallanuoto ai giovani Caimani della Rari
Vele d’Epoca a Imperia, Eraldo Pizzo spiega la pallanuoto ai giovani Caimani della Rari

Il più forte pallanuotista italiano di sempre ha presentato il libro ‘Caimani come me’

Imperia. “Ho voluto raccontare la Pro Recco: abbiamo fatto un lungo percorso assieme e quindi parlo anche di me”. Così esordisce Eraldo Pizzo, il più forte pallanuotista italiano di sempre, che ha presentato il libro ‘Caimani come me’, a margine delle Vele d’Epoca.

“Ho vinto il mio primo titolo là” – indicando un punto del porto di Imperia oltre la statua di Capo Horn – “Eravamo giovani e ancora non esistevano tante piscine”. Insieme all’autore Claudio Mangini, Pizzo ha parlato della pallanuoto di ieri e di oggi: “Era tutto molto diverso: non c’erano tanti controlli. Giocavamo in mare e facevamo molti meno allenamenti. E poi facevamo delle lunghe trasferte in macchina, tutti stretti. In acqua, c’erano molti più contatti ed era uno sport più duro”. Prosegue l’autore: “E’ stato un onore scrivere di Eraldo e della Pro Recco. Allo stesso tempo impegnativo perchè è stato un anno e mezzo di lavoro”.

‘Il Caimano’ è stato introdotto dalla dettagliata immagine descritta da Silvio Todiere che ha raccontato di un Pizzo molto vicino alla Rari Nantes Imperia e dal ricordo del Sindaco Claudio Scajola quando ‘il Caimano’ inaugurò la nuova piscina.

E’ intervenuto il vice Presidente Rari Luca Ramone e il giornalista Damiano Di Giuseppe che hanno chiesto un pensiero sulla pallanuoto moderna, al quale ‘il Caimano’ non è particolarmente affezionato: “Le regole cambiano troppo velocemente e vuol dire che qualcosa di sbagliato c’è stato. Non mi appassionano più le Nazionali, infarcite di naturalizzati. Darei la nazionalità soltanto a chi ha fatto almeno le giovanili in Italia”.

Chiude con un messaggio per i giovani: “Divertitevi. Poi se un domani percorrete la strada da professionisti, dovrete fare dei sacrifici”. A queste parole, si è accodato anche Paolo Ragosa.