Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo

27 settembre 2018 | 20:28
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Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo
Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo
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Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo
Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo
Sanremo, è Vincenzo Mercurio il presunto killer di Giovanni Palumbo

Ha sempre dato colpa ad un esame oculistico per la sua cecità

Sanremo. “Chiedo giustizia altrimenti sarò costretto a farmela da solo!”. A sentirle oggi, quelle parole pronunciate tre anni fa, sembra che l’omicidio di via Antonio Fratti sia il finale di un film già visto.

Era il 20 ottobre 2015, Vincenzo Mercurio, 54 anni, commerciante ambulante residente a Ventimiglia, già condannato a sette mesi di reclusione scontati ai domiciliari per aver aggredito, con un bastone, un oculista, si era incatenato all’ingresso del palazzo comunale della città di confine. Non era la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima: più volte, l’uomo, rimasto quasi completamente cieco, aveva manifestato l’intenzione di volersi vendicare. Nessuno, forse, gli aveva dato troppo credito. Oggi, però, ha preso un coltello, è entrato nello studio del medico legale che lo aveva visitato in passato, e lo ha accoltellato a morte.

E’ lui l’uomo che i carabinieri di Sanremo hanno arrestato per l’omicidio di Giovanni Palumbo.

“Non posso più lavorare, capisce? Non riconosco nemmeno mia figlia”, aveva raccontato Mercurio ai giornalisti: l’uomo ha sempre sostenuto che a fargli perdere la vista era stata una visita oculistica non compiuta da un medico, bensì dalla moglie di quest’ultimo. Sempre nel 2015, Mercurio aveva riferito di essersi rivolto ad un medico legale, Giovanni Palumbo, ma di non aver mai ricevuto la perizia.  “Mi sono rivolto ad un medico legale al quale ho pagato anticipatamente una perizia che però non ho mai ricevuto e voglio sapere il perché”, aveva raccontato e senza la perizia non avrebbe potuto richiedere il risarcimento danni che aveva chiesto, né la pensione di invalidità. “In questi anni la mia famiglia ha perso tutto quello che aveva”, aveva dichiarato, “Svendendo proprietà e sperperando un capitale. Ora non ho più nulla e non posso nemmeno sottopormi alle cure costose di cui avrei bisogno”.