Sanremo, Davide Tepasso dirige il concerto dell’Orchestra Sinfonica





Una chiesa gremita, straripante in ogni ordine di posti, con file di persone in piedi, ieri sera nella Parrocchia sanremese di Santa Maria degli Angeli
Sanremo. Una chiesa gremita, straripante in ogni ordine di posti, con file di persone in piedi, ieri sera nella Parrocchia sanremese di Santa Maria degli Angeli, per il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretto ed introdotto dal noto compositore e direttore sanremese Davide Tepasso.
“Note di compositori italiani… a ritroso nel tempo”. All’organo l’organista titolare della Cattedrale di Ventimiglia; Andrea Verrando. Raffinatissima l’interpretazione della Fantasia e fuga su temi gregoriani per orchestra d’archi del celebre compositore milanese Bruno Bettinelli (1913 – 2004) di cui Tepasso è stato stimato allievo. Gli incipit dei temi gregoriani sono stati, con profondità d’interpretazione e padronanza tecnica, messi in luce dalle varie sezioni dell’organico che ha saputo dare un saggio brillante di alta professionalità.
Commossa ed entusiasta dell’interpretazione la vedova del maestro Bettinelli, professoressa Silvia Bianchera, giunta da Brescia per partecipare all’evento. Commossa pure la figlia del maestro milanese, Sig.a Cristina Bettinelli che del celebre padre porta sul volto la delicatezza di tratto unita ad una connaturata discrezione e mitezza.
“Ringrazio i professori d’orchestra per il grande lavoro e l’impegno profuso nella preparazione di questo pezzo. Brano difficile quanto esempio di nobiltà estetica contrappuntistica. Sono stati grandiosi“, commenta li stesso maestro concertatore Davide Tepasso. Di grande effetto e impatto sul pubblico pure l’esecuzione della Suite in sol maggiore per archi e organo di Ottorino Respighi, composta nel 1905. Nell’articolazione dei suoi quattro tempi ha saputo comunicare, attraverso ben calibrati ‘pianissimo’ e dilatazioni ritmiche amplificatrici della forza espressiva sia di melodie che della tavolozza armonica, momenti di lirico stupore.
“La Suite e’ stata scritta da Respighi nel 1905. Non dobbiamo dimenticare che dal 1900 Ottorino era violista nell’orchestra di San Pietroburgo, dove ebbe modo e desiderio di apprendere la lezione magistrale della grande orchestrazione di Rimskij – Korsakov. Ecco le tinte emotive di terre lontane da noi, tratteggiate con la pennellata già matura di un compositore immerso spiritualmente nella solarità del ‘paesaggio italiano’. Tristezza delle steppe russe? Penso si possa dire: capacita’ di ascoltare non tanto le interiori melanconie quanto le attese segrete dell’animo“, prosegue Tepasso.
E, per finire, il concerto per organo e orchestra di Antonio Salieri. Scritto nel 1773 ci è giunto senza il II tempo. Tepasso ha voluto realizzare per questo importante concerto un secondo tempo per organo solo. Molto apprezzato da pubblico e da esperti presenti al concerto. La Professoressa Bettinelli, compositore e già titolare della classe di canto al Conservatorio Donizetti di Bergamo ha apprezzato il tocco compositivo personale di Tepasso chiaramente percepibile nella stesura del brano pensato e redatto secondo i criteri della composizione e dell’improvvisazione organistica del classicismo.
Tale II tempo scritto da Tepasso nell’estate appena terminata è stato da lui dedicato alla memoria del caro e stimato parroco di Santa Maria degli Angeli, Don Giacomo Simonetti, deceduto durante questo anno. Molto appropriata l’interpretazione che di questo II tempo in prima assoluta ha saputo offrire l’organista. Bis: il III tempo del concerto di Salieri. Standing ovation di pubblico a conclusione di una serata di musica, di fede e di emozioni che rimarra’ nel cuore di non pochi dei presenti.