Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti

27 settembre 2018 | 13:05
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Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti
Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti
Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti
Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti
Operazione “Bengala”, Polizia sgomina associazione di passeur a Ventimiglia: decine di indagati, cinque arresti

Gli arrestati sono tutti regolari in Italia

Ventimiglia. Decine di indagati, cinque persone finite in carcere e due interdette dalle province di Imperia, Cuneo, Torino e Aosta, quaranta agenti impiegati, indagini ancora in corso: sono questi i numeri dell’operazione “Bengala” con la quale la Polizia di Stato, in collaborazione con i colleghi francesi, ha smantellato una banda di bengalesi dediti al traffico di esseri umani. Tutti sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso la Francia di stranieri, prevalentemente connazionali, ma non solo.

Una vera e propria organizzazione criminale, quella sgominata dalla polizia di frontiera, diretta da Martino Santacroce, formata da stranieri regolari sul territorio italiano e residenti a Ventimiglia o nelle immediate vicinanze. Tutti avevano una doppia vita: un lavoro regolare e poi quello “illegale”, che fruttava decine di migliaia di euro, forse centinaia. Le persone colpite da misura cautelare al momento sono Hasan Mehedi, Muhammad Faruq, Islam Md Samadul, Ahmed Monjur, 
Diabi Mahamadou, Molla Abul Faysal 
e Ahmed Raju.

L’attività. Telefonicamente, se non attraverso i social network, i passeur “agganciavano” i clandestini, promettendo loro un passaggio sicuro verso la Francia. Li facevano venire a Ventimiglia, sistemandoli in appartamenti presi in affitto, fino al giorno in cui veniva organizzata la partenza per le città della Costa Azzurra: i viaggi costavano dai 100 ai 500 euro a migrante a seconda della città di arrivo. Alcuni migranti venivano invece lasciati in autostrada. Se il viaggio non fosse andato a buon fine, i passeur avrebbero garantito, senza altri esborsi di denaro da parte delle loro vittime, altri passaggi in Francia.

Intervista al dirigente del settore Frontiera Martino Santacroce e a Delphine Lallemandcommissaire divisionnaire (coordinatrice servizi P.A.F. immigrazione irregolare)

Le indagini. L’operazione, iniziata oltre un anno fa, ha permesso ai poliziotti di collezionare una serie di prove,  monitorando i soggetti a distanza, adottando ogni utile strategia al fine di non essere individuati anche dalle cosiddette “vedette”, che si posizionavano in luoghi strategici proprio per tentare di identificare le auto della polizia ed avvertire immediatamente i “passeur”. Anche l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche ha permesso di scoprire il complesso sodalizio criminale.

La crudeltà. Tra gli arrestati, spiccano elementi particolarmente violenti e privi di scrupolo, che non hanno esitato a mettere a repentaglio la vita di molte povere persone, stipandoli all’inverosimile dentro angusti portabagagli privi di aria, pur di ottenere il proprio guadagno, che ormai aveva raggiunto proporzioni imponenti, Significativo il “guadagno” per viaggio, che raggiungeva cifre che potevano anche superare i 6000 euro.