Genova, a un mese dalla tragedia del ponte Morandi la città si ferma per commemorare le vittime
Un momento di forte emozione, con tante persone sinceramente commosse, le lacrime nascoste dagli occhiali da sole
Genova. Sono le 11.36, il brusio delle centinaia di persone che sono scese in strada, raccogliendosi in piazza de Ferrari per commemorare le vittime del ponte Morandi a un mese esatto dalla tragedia, cessa all’istante. I rintocchi delle campane scandiscono il momento del ricordo. Genovesi, ma anche tanti turisti, si sono fermati per ricordare.
Un momento di forte emozione, con tante persone sinceramente commosse, le lacrime nascoste dagli occhiali da sole, ma “tradite” dai fazzoletti. Al termine un lunghissimo applauso per concludere un minuto che per Genova è lungo un mese.
Negli stessi istanti, anche a Caricamento la città si ferma: le sirene del porto interrompono le parole, i passi e i rumori dei tanti bar che si affacciano sulle vie e sulle piazze. In molti sono scesi dagli uffici, usciti dai portoni e dai vicoli.
Un minuto di commozione, rivolti verso il mare, l’altra metà della città. E poi il lungo applauso, mescolato a lacrime, sospiri e brividi.
In via Fillak, dal ponte di ferro si sono radunati sfollati e il comitato liberi cittadini di Certosa, uno striscione per non dimenticare e palloncini bianchi e rossi affidati al cielo.
“Una grande emozione, un grande dolore nel cuore, ma allo stesso tempo l’impegno e la determinazione dei genovesi e dei liguri a rialzare la testa”, ha dichiarato l’assessore regionale Marco Scajola, che si è raccolto tra gli sfollati per osservare il minuto di silenzio, “Ho portato con me la mia figlia più grande, perché le nuove generazioni conoscano questi tragici eventi e capiscano l’importanza di lavorare tutti insieme sempre e seriamente, per costruire un futuro migliore”.