Da Bonn a Seborga in compagnia di due asinelli: la storia di Josef e Gunter

26 settembre 2018 | 18:24
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Da Bonn a Seborga in compagnia di due asinelli: la storia di Josef e Gunter
Da Bonn a Seborga in compagnia di due asinelli: la storia di Josef e Gunter
Da Bonn a Seborga in compagnia di due asinelli: la storia di Josef e Gunter
Da Bonn a Seborga in compagnia di due asinelli: la storia di Josef e Gunter

“Questo è un posto meraviglioso”, spiega Gunter, “Ci sono le colline e a pochi chilometri le spiagge”

Seborga. Josef Laqua e Gunter Neuhalfen, due 64enni tedeschi originari di un piccolo paesino nei pressi di Bonn, hanno raggiunto il Principato di Seborga insieme a due accompagnatori molto speciali: i due asinelli Paola e Pepe, madre e figlio.

I due originali viaggiatori, hanno trascorso una notte presso l’agriturismo Monaci Templari, scelto apposta perché dotato di una stalla dove poter far riposare i due asini che, da aprile, li seguono in un viaggio incredibile attraverso l’Europa. “Non li cavalchiamo mai”, spiegano i due, “Portano solo le valige”. E in effetti, a quanto racconta chi ha avuto il piacere di incontrare il singolare quartetto, ha potuto notare come i due tedeschi trattassero gli animali alla stregua di bambini.

“Questo è un posto meraviglioso”, spiega Gunter, “Ci sono le colline e a pochi chilometri le spiagge. Abbiamo già visitato il sud della Francia, ma è la prima volta che veniamo a Seborga. Vogliamo tornarci ancora e trascorrere più tempo qui, per visitarla meglio”.

viaggiatori tedeschi con asini

“Ho comprato un libro della GTA (Gullivers Travel Associates, azienda che fornisce servizi per viaggi indipendenti) che aveva foto meravigliose di alcuni luoghi europei”, spiega ancora Gunter, “Poi ho pensato che viaggiare, ai nostri tempi, fosse pericoloso per via di troppi incidenti tra auto e altri mezzi di trasporto. Così ho preso due piccoli asini”. Il viaggio diventa più lungo, ma le avventure di certo non mancano: basti pensare che i due tedeschi, al ritmo dei quadrupedi, in cinque mesi hanno percorso migliaia di chilometri.

La scelta di viaggiare con gli asinelli è stata dettata anche dal “destino”: “Nel nostro paese d’origine, che è molto piccolo, tutti hanno dei soprannomi: noi venivamo chiamati “asini” perché trasportavamo merce dalla cima delle colline fino alle sponde di un fiume”. Anche per questa “affinità”, Josef e Gunter, hanno deciso di scegliere gli asinelli come compagni di viaggio e avventure.