Bordighera, torna in consiglio comunale il “caso Ramoino”: “Mi è stato negato il diritto di parola per fatto personale”

28 settembre 2018 | 20:16
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Bordighera, torna in consiglio comunale il “caso Ramoino”: “Mi è stato negato il diritto di parola per fatto personale”

Trucchi difende Ramoino: “Hanno detto a Laura Pastore di non dare la parola al consigliere”

Bordighera. “Il sindaco mi ha chiamato in ufficio e mi ha detto: ‘Io non ti posso difendere perché tu hai fatto una cosa grave’. Il giorno dopo è venuto il vicesindaco (Mauro Bozzarelli, ndr) al bar dove vado io e mi ha detto: ‘Sai, la carriera… I miei superiori…’. Ma alla mia dignità non ci pensa nessuno? Ho una famiglia e non sono un bandito. La legge è uguale per tutti non per chi lo vuole. Era lei che doveva rispondere, sindaco, non io”.
Si accendono i toni in consiglio comunale quando il consigliere Giovanni Ramoino (Gruppo Misto) torna sulla sua “cacciata” dal gruppo di maggioranza per una presunta cena a casa di persone in odore di ‘ndrangheta e sul fatto che a suo dire, in due occasioni, gli è stato negato di intervenire “per fatto personale”, così come prevede l’articolo 38 del regolamento del consiglio comunale.

“La richiesta di intervento per fatto personale ha rilievo particolare perché consente alla persona che sente lesa la sua dignità di difendersi”, ha precisato Ramoino, “Quindi non deve essere lasciato a indiscrezione della presidenza del consiglio che lo interpreta ad suo uso personale”. Per questo il consigliere ha presentato un ordine del giorno, poi votato favorevolmente da 16 consiglieri (assente il vicesindaco Mauro Bozzarelli), con il quale ha chiesto un’interpretazione autentica del “fatto personale”: “Serve una modalità d’uso condivisa per non ricadere nello stesso errore”, ha spiegato.

“Il consigliere Pallanca ha presentato un’interpellanza, il sindaco ha risposto e Pallanca ha replicato. A quel punto, essendo concluso l’intervento di Pallanca ed essendo quell’interpellanza l’ultimo punto all’ordine del giorno, il consiglio comunale era chiuso, come previsto dal regolamento”, ha ribattuto Laura Pastore, vice presidente del Consiglio Comunale, “Le interpellanze non sono oggetto di discussione”.
Ad indispettire Ramoino, è stato l’intervento di un appartenente alla maggioranza, che, alla richiesta del consigliere di intervenire per “fatto personale” avrebbe detto alla Pastore di non dargli la parola. “Posso testimoniare di aver sentito anche io dire a Laura Pastore ‘Chiudi, chiudi, chiudi’, invitandola a non dare la parola al richiedente”, ha detto il consigliere Giuseppe Trucchi.