Bordighera, manca l’unanimità in Consiglio: salta la “personale” di Marco Farotto






“L’unica cosa che mi dispiace”, dice Ingenito, “E’ che il parere sia stato espresso in maniera inappropriata su alcuni organi di stampa”
Bordighera. Aveva proposto, da artista e cittadino, di donare quindici olii su tela raffiguranti personaggi del passato che hanno reso grande Bordighera, per realizzare una mostra all’interno dell’ex chiesa Anglicana, che avrebbe potuto avere una notevole rilevanza culturale e didattica. Ma la “personale” di Marco Farotto, presidente del consiglio comunale, non si farà per rispettare quella clausola che lo stesso consigliere, in accordo con il sindaco Vittorio Ingenito, si era posto: per realizzare la mostra avrebbe dovuto esserci il parere favorevole di tutti i consiglieri e il benestare, soprattutto, delle minoranze.
“Così non è stato”, spiega il sindaco a margine della conferenza dei capigruppo, “E la mostra non si farà. Farotto aveva formulato una semplice proposta, come è libero di fare qualunque cittadino. Ci sono stati pareri contrari e abbiamo deciso di non organizzare nulla”.
Per la mostra in questione, Farotto aveva chiesto e ottenuto il parere positivo del responsabile comunale anticorruzione Dario Sacchetti. Il consigliere-artista si era rivolto preventivamente al dirigente amministrativo proprio per sapere se potevano esserci delle incompatibilità o un conflitto di interessi tra la carica da lui ricoperta e l’organizzazione della mostra. “Non si ravvisano possibili illeciti o contrasti con la normativa vigente in materia di prevenzione della corruzione, conflitto di interessi e incompatibilità”, aveva risposto il dottor Sacchetti, che aveva tenuto conto soprattutto delle finalità della mostra di “esclusivo interesse pubblico (didattico, culturale e turistico)”.
“L’unica cosa che mi dispiace”, dice Ingenito, “E’ che il parere sia stato espresso in maniera inappropriata su alcuni organi di stampa prima ancora che nel corso della conferenza dei capigruppo”.