Attenzione a cosa si mangia in Francia, è allarme epatite E. Sotto accusa salumi e patè di maiale
Il numero di casi di infezione è aumentato da 9 a 2.292 tra il 2002 e il 2016
Attenzione a cosa si mangia (e a far la spesa) nella vicina Francia. Soprattutto se si è amanti di salumi (charcuterie) e patè. L’incidenza dell’ epatite E contratta nella Francia metropolitana, principalmente a causa del consumo di fegato di maiale, è esplosa tra il 2002 e il 2016. Secondo uno studio pubblicato dal Bollettino Epidemiologico (BEH) e riportato oggi da Nice Matin, il sud della nazione d’oltralpe è la zona più colpita. Il numero di casi di infezione da epatite E è aumentato da 9 a 2.292 tra il 2002 e il 2016.
Allo stesso tempo, il numero di persone ospedalizzate è aumentato (57 contro 653), con tassi di incidenza annuale più alti (nuovi casi) nelle regioni di Paca (quella che comprende anche Costa Azzurra ed Alpi Marittime), Corsica e Occitania.
Perché le regioni meridionali della Francia sono particolarmente colpite dalle contaminazioni?
“La carne di maiale è attualmente il principale serbatoio del virus dell’epatite E in Francia, attraverso una trasmissione di cibo attraverso prodotti a base di carne suina cruda o poco cotta”, spiega Laurence Cocquerel, direttore della ricerca CNRS presso il Centro per le infezioni e l’immunità di Lille alla testata “20 minutes”. “È legato alle tradizioni culinarie, poiché molti prodotti locali sono preparati con fegato di maiale crudo o poco cotto, come figatelli in Corsica o salsicce di fegato di maiale tipiche di altre regioni del sud”.