Vallecrosia, una folla commossa dice addio a don Umberto Collecchia

18 agosto 2018 | 13:55
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Vallecrosia, una folla commossa dice addio a don Umberto Collecchia
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Vallecrosia, una folla commossa dice addio a don Umberto Collecchia
Vallecrosia, una folla commossa dice addio a don Umberto Collecchia

Lo storico parroco della chiesa di San Rocco

Vallecrosia. Oggi una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a don Umberto Collecchia, lo storico parroco della chiesa di San Rocco.

Ieri sera l’intera comunità vallecrosina si era già riunita in una veglia di preghiera per il parroco emerito recentemente scomparso, ma oggi i familiari, i fedeli, i cittadini, i vescovi, i sacerdoti, i diaconi e le autorità locali hanno partecipato ai funerali che si sono svolti nella chiesa di San Rocco.

“Voleva che il suo funerale fosse una grande festa. Siamo in tanti al suo funerale per salutarlo. Ci sono tanti vescovi, tanti sacerdoti, tanti diaconi, tanti fedeli, i suoi familiari e le autorità. Se fosse ancora in mezzo a noi non sarebbe al centro della scena ma in qualche angolo a salutare singolarmente ciascuno di noi – ha detto il vescovo Antonio Suetta durante la commovente funzione religiosa – La sua profonda umiltà e la sua grande generosità hanno contraddistinto i numerosi servizi a cui è stato chiamato nei quasi sessant’anni di sacerdozio: segretario del vescovo Verardo, rettore del seminario, primo direttore dell’opera pellegrinaggi e iniziatore dei viaggi a Lourdes, direttore dell’ufficio missionario e assistente dell’Azione cattolica, oltre che parroco a Calvo (Ventimiglia), a San Giuseppe (Sanremo) e infine a Vallecrosia, nella parrocchia di San Rocco dove era rimasto a vivere negli ultimi mesi come parroco emerito”.

“L’ultima volta che l’ho incontrato è stato mercoledì mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo. Era lucidissimo e pieno di serenità. Nella sua voce c’erano ricordi nitidi, gli ho detto che sarei stato a San Rocco, nella sua parrocchia, nel pomeriggio poi gli ho detto che magari sarei ripassato più avanti ma mi ha fatto un segno come per dirmi che non sarebbe stato possibile. E’ morto nel giorno di San Rocco, poco dopo che si era concluso il giorno dell’Assunzione, proprio nel giorno che si chiama come lui, di secondo nome si chiamava infatti Rocco.

Ha vissuto tempi difficili, ma è stato un buon operaio del vangelo che ha subito intuito la sua missione. Si è fatto carico dei tempi difficili della vita ma soprattutto dei problemi dei suoi fedeli. La sua pazienza sapeva parlare al cuore, la sua pazienza gli regalava una capacità unica nello sguardo. Chi lo incontrava nei suoi occhi vedeva il mistero di Gesù. Aveva compreso il senso umile della sua missione, ha sempre concepito la sua vita al servizio del bene. Era un uomo di preghiera perché il suo atteggiamento era buono e la sua dedizione era totale” – ha affermato Suetta.

Dopo il rito funebre la salma è stata portata al camposanto di Vallecrosia. Giovedì 23 agosto verrà celebrata invece, alle 18, la santa messa di settimo.