Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare

24 agosto 2018 | 09:39
Share0
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare
Sanremo, secchiate d’acqua su musicisti: strumenti da buttare

Sul palcoscenico cavi elettrici

Sanremo. La “Città della musica” non è sempre accogliente nei confronti di chi la musica la suona. Lo dimostra quanto successo ieri nell’omonimo locale di giardini Vittorio Veneto, quando un gruppo musicale (I Mercenari) che si stava esibendo su un palcoscenico è stato “accolto” con secchiate d’acqua lanciate dalla finestra di un palazzo. Erano le dieci di sera.

Un residente di circa 60 anni originario di Milano, infastidito dalla musica, ha chiamato i vigili urbani, perché la facessero smettere. Gli agenti hanno però constatato che era tutto in regola: decibel e permessi. Non soddisfatto, il “denunciante”, si è fatto giustizia da solo. E’ stato poi identificato ed ora i componenti della band stanno valutando quali vie legali intraprendere. La strumentazione della chitarra elettrica, parte dell’impianto audio e luci sono gravemente danneggiate.

“Gli è stato gettato addosso un bidone di acqua, su un palco dove ci sono decine di cavi ed apparecchi elettrici, strumenti in legno da migliaia di euro che probabilmente dovranno essere buttati via, e infine, ma in cima alla lista, la dignità del musicista e della musica sono state calpestate“, ha riferito un testimone, che ha aggiunto: “Li conosco, con alcuni ho condiviso la stessa passione e gli stessi palchi in passato, sono tutti bravi ragazzi, gente che studia, lavora, insegna, gente con una laurea, ragazzi che hanno passato una grande quantità di ore a studiare il proprio strumento musicale, che passa ore a provare i brani, che fa km per spostarsi da un locale all’altro con la massima professionalità e sopratutto passione, e nessuno lo fa per i soldi perché spesso si suona per 30 euro ed un panino”.