Riva Ligure, apre il museo SEM: gli scavi di Costa Balenae in vetrina multimediale

3 agosto 2018 | 18:43
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L’inaugurazione oggi pomeriggio negli spazi del palazzo comunale

Riva Ligure. Inaugurato questo pomeriggio lo Spazio Espositivo Multimediale (S.E.M.) dedicato alla basilica paleocristiana del VI secolo, il monumento archeologico più importante del borgo di mare, e la chiesa rurale più imponente dell’Italia nord occidentale situata presso la curva del Don.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco Giorgio Giuffra e Vincenzo Tiné, Soprintendente per l’Archeologia, oltre al prefetto Silvana Tizzano e al comandante provinciale dei carabinieri Andrea Mommo.

Lo spazio espositivo, realizzato su progetto dell’architetto Sergio Raimondo e con la consulenza scientifica del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, accoglie i principali reperti ritrovati durante gli scavi nel sito archeologico di Costa Balenae -oggi Capo Don- per valorizzarne importanza e storia millenaria.

“Impegno, determinazione e cuore: tutte parole – sottolinea il Sindaco Giorgio Giuffra – che appartengono al vocabolario delle tante persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione dello Spazio Espositivo Multimediale “PrimadiRiva” e, soprattutto, a quello dei tanti giovani provenienti da ogni parte del mondo che, nel tempo, hanno partecipato alle varie campagne scavi. A queste parole – continua – se ne aggiunge una piena di umanità, di senso civile e di affetto: grazie.”

Lo Spazio Espositivo Multimediale, fortemente voluto dall’amministrazione, è situato all’interno del Palazzo Comunale e, avendo una superficie limitata, si è scelto di esporre solo alcuni dei reperti significativi selezionati durante le indagini archeologiche – in particolare un coperchio di sarcofago, una cassa frammentaria di sarcofago e la Stele di Maria -, attorno ai quali è stato costruito un percorso museale che ne esalta la valenza simbolica e il disegno attraverso luci, audio, proiezioni e allestimenti multimediali.

Una volta entrato nell’atrio il visitatore trova alla sua destra un’innovativa vetrina interattiva con monitor touch 50” realizzata da ETT S.p.A. – industria digitale e creativa specializzata in innovazione tecnologica ed experience design – attraverso cui, oltre a vedere oggetti reali, con semplice tocco sullo schermo, può visionare contenuti multimediali , schede di approfondimento, immagini, video e contenuti 3D. Superata una sorta di “quinta” con contenuti testuali, può ammirare alcuni dei reperti – la grande scodella ad orlo rientrante e una serie di monete antiche – posizionati lungo la parete principale interna e sapientemente valorizzati attraverso un sistema di illuminazione integrato a Led. Grazie a uno schermo “touch-screen” può leggere gli approfondimento relativi agli oggetti esposti e tutto il materiale di divulgazione scientifica, mappe e schemi grafici illustrativi riguardanti il sito millenario, la storia degli scavi e gli aggiornamenti sui rinvenimenti archeologici più significativi.

Superato l’atrio del S.E.M il visitatore può invece ammirare la suggestiva esposizione del coperchio funerario, manufatto monolitico decorato che, grazie a un accurato studio illuminotecnico che ne esalta la superficie materica, è percepito come “sospeso” grazie a un sistema di video mapping che proietta i vari corredi funerari da sepoltura in base agli studi e ai ritrovamenti effettuati durante le indagini e le campagne di scavo. Il secondo vano del S.E.M. ospita anche la cassa frammentaria di sarcofago e, soprattutto, la Stele di Maria un’epigrafe funeraria dedicata a Maria, giovane donna di nobile famiglia, su lastra di pietra grigia, rinvenuta in occasione di scavi condotti nel 1987 dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dall’Ecole Française de Rome.

Alla stele è stato dedicato un particolare sistema di lightening e di video-proiezione per metterne in luce i contorni, i volumi e le incisioni che, unito alla voce fuori campo della giovane, la trasforma in una sorta di totem parlante.

Gli allestimenti accolgono altri ritrovamenti – un’antefissa in terracotta di epoca romana, un’olla tardo-antica e un’olla ansata – e, soprattutto, una serie di pannelli che, alternati alle vetrofanie, aggiungono ulteriori informazioni sui reperti, sulla storia della basilica paleocristiana, della villa romana alla foce del torrente Argentina e delle varie fasi degli scavi. A questo proposito è stata allestita anche una pannellistica esterna per “accompagnare” i visitatori dal sito archeologico al S.E.M. attraverso il percorso ciclo-pedonale.

Il sito archeologico di Capo Don meritava da tempo di avere uno spazio espositivo che ne evidenziasse l’importanza per la storia locale e ne valorizzasse i resti. Il S.E.M. è la prima, fondamentale, tappa di un percorso che ha come meta la promozione del sito e della storia di Riva Ligure in chiave scientifica e turistica. Un percorso che si articoli attraverso una musealizzazione diffusa e l’apertura di spazi divulgativi e di ricerca, che sono già in fase di studio.

L’allestimento del S.E.M. a cura dell’architetto Sergio Raimondo, ha visto coinvolti: il dott. Umberto Salemi e l’arch. Davide Lantrua e il geom. SaschaHoffmann; le ditte Calvini sas, CRaSh Production, Esedigital, ETT S.p.A., F.lli Papone di Papone Antonio & C. Snc; gli attori Giorgia Bruzzo, Alberto Giusta e il Teatro del Marchingegno.