Ragazza precipitata a Capo Nero: in vita grazie a ventilazione artificiale, ha lesioni cerebrali gravi

10 agosto 2018 | 11:39
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Ragazza precipitata a Capo Nero: in vita grazie a ventilazione artificiale, ha lesioni cerebrali gravi
Ragazza precipitata a Capo Nero: in vita grazie a ventilazione artificiale, ha lesioni cerebrali gravi
Ragazza precipitata a Capo Nero: in vita grazie a ventilazione artificiale, ha lesioni cerebrali gravi

Resta in carcere Zied Yakoubi: l’algerino che avrebbe aggredito la 22enne

Sanremo. A preoccupare i medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove Alena Sudokova è ricoverata dal 31 luglio, sono due lesioni cerebrali riscontrate da una Tac. La ragazza tedesca di origini russe, 22 anni, in vacanza con la famiglia a Sanremo, rischia di non aprire mai più gli occhi.

A renderlo noto è Nadia, la segretaria della chiesa russa di Sanremo dove la giovane era ospite prima della tragedia: “Alena viene mantenuta in vita grazie alla ventilazione artificiale”, ha spiegato la donna, in costante contatto con i medici del Santa Corona, “Ma a preoccupare non sono i polmoni, ma le lesioni cerebrali. Un giorno che riaprirà gli occhi, dunque, ci vorranno mesi di riabilitazione prima che possa riacquistare un minimo di attività”.

“Alena è tenuta in coma farmacologico”, ha aggiunto la donna, “Perché altrimenti per le fratture riportate al femore, all’anca e a entrambi i polsi, unitamente alle difficoltà respiratorie e alle lesioni vertebrali, potrebbe morire a causa del dolore se dovesse risvegliarsi prima”.

A ridurre in queste condizioni Alena è stata una caduta, la notte del 31 luglio scorso, nel dirupo che dall’Aurelia al confine tra Ospedaletti e Sanremo digrada alla Marina di Capo Nero. La giovane tentava di difendersi da una presunta aggressione sessuale da parte di Zied Yakoubi, algerino 32nne irregolare in Italia, ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Sarebbe stato l’uomo a picchiare la giovane, così come raccontano i testimoni, e ad averla spinta nel dirupo da un’altezza di circa 70 metri.

Alena è ricoverata nel reparto di Rianimazione, dal quale uscirà quando tornerà a respirare autonomamente. Resteranno, però, le lesioni permanenti al cervello provocate anche dal ritardo di due ore nei soccorsi: nessuno ha chiesto aiuto per Alena. Nessuno ha chiamato i soccorsi nonostante le urla della ragazza che cercava di difendersi dall’aggressione. “I medici sarebbero già contenti se riuscisse, da sveglia, ad aprire o chiudere gli occhi o a tirare fuori la lingua”, ha spiegato Nadia. Impossibile sapere, al momento, come la studentessa 22enne risponderà agli impulsi esterni.

Alena rischia, dunque, di restare su un letto per tutta la vita. L’augurio dei medici è che, con mesi e mesi di riabilitazione, si possa ripristinare almeno un minimo di attività cerebrale.