Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo

4 agosto 2018 | 13:44
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Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo
Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo
Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo
Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo
Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo
Pontedassio, incendio del locale “I nomadi 2”: la polizia incastra il pizzaiolo

Incendio nella notte tra il 27 e il 28 febbraio

Pontedassio. E’ il 50enne Vincenzo Pinna, pizzaiolo e di fatto gestore del locale “I Nomadi 2”, il sospettato numero uno per l’incendio doloso che, nella notte tra il 27 e il 28 febbraio scorsi, ha distrutto la pizzeria. A smascherarlo sono stati gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti insieme ai Vigili del Fuoco la notte dell’incendio. Fin da subito, l’ipotesi più accreditata alla base dell’incendio era stata quella del dolo. Pinna, che all’epoca dei fatti, abitava in un appartamento nello stesso stabile, distrutto anch’esso dalle fiamme, è stato arrestato ieri sera dalla Polizia, che ha eseguito l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di incendio doloso, richiesta e ottenuta dal pubblico ministero.

All’indomani dell’incendio, Vincenzo Pinna aveva dichiarato alla stampa e alla Polizia la sua disperazione per la perdita subita. Ma l’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Imperia ha integralmente sconfessato l’alibi fornito dall’uomo che aveva affermato di essere, al momento dell’evento delittuoso, in località distante alcuni chilometri, dimostrando invece, grazie ad intercettazioni telefoniche e testimonianze raccolte, la sua presenza nei pressi nel luogo del commesso reato nei minuti immediatamente precedenti e successivi all’incendio.

Fondamentali sono stati i rilievi della polizia scientifica e l’importante attività di ricostruzione minuziosa effettuata dalla squadra mobile attraverso acquisizioni e indagini tecniche visionando decine di impianti di videosorveglianza pubblici e privati, ricostruendo il percorso fatto dal piromane prima di appiccare l’incendio.

Sul movente, che sarebbe legato a motivi economici, proseguono le indagini della polizia. Pinna non versava in buone condizioni economiche: potrebbe aver dato fuoco al locale nella speranza di incassare l’assicurazione.