Caro scuola, stangata per le famiglie dell’Imperiese: 526 euro per il corredo e fino a 651 per i libri

29 agosto 2018 | 10:11
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Caro scuola, stangata per le famiglie dell’Imperiese: 526 euro per il corredo e fino a 651 per i libri

Giribaldi (Federconsumatori Imperia): “Importi proibitivi che compromettono il diritto allo studio”

Provincia.  Manca poco al rientro sui banchi di scuola e le famiglie si stanno preparando a mettere mano ai portafogli per libri, astucci, diari, quaderni, blocchi da disegno. La lista degli articoli da acquistare sembra non finire mai, specie quest’anno che per il corredo dei figli le associazioni dei consumatori hanno calcolato una stangata salatissima.

L’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori ha stimato un aumento medio dei costi del materiale necessario del +0,8% e una spesa complessiva a studente di circa 526 euro, più i ricambi.  Nella classifica degli aumenti, il primo posto spetta agli astucci e diari legati ai beniamini dei cartoni animati, anche se, come sempre, maggiormente gravosi risultano i costi per i libri di testo.

Nonostante sia stata rilevata una leggera flessione dei prezzi, le spese restano ancora elevate e mettono a dura prova i bilanci delle famiglie. Sempre secondo Federconsumatori, nel 2018 mediamente per i libri + 2 dizionari si spenderanno 456,90 € per ogni ragazzo, il -1,1% rispetto allo scorso anno.

Particolarmente alte sono le spese per gli alunni delle classi prime. Nel dettaglio: uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo + 2 dizionari 428,80 € (il -0,1% rispetto allo scorso anno). A tali spese vanno aggiunti +526,00 € per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 954,80€. Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 651,60 € (il -5,4% rispetto allo scorso anno) +522,00 € per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.177,60 €.

Importi che risultano proibitivi per molte famiglie e che, come sostiene Francesco Giribaldi, presidente di Federconsumatori Imperia, «compromettono il diritto allo studio. Specie considerando che questi aumenti non sono spiegabili da nulla e che annualmente vengono fatti acquistare nuovi libri di testo che variano dai precedenti per tre semplici virgole, per il resto sono uguali identici e molto spesso non vengono neppure utilizzati. Il mio consiglio è quello di guardarsi in giro, cercare rivenditori di libri usati sia sul territorio che in rete».