Facebook censura l’associazione culturale sanremese “Et Ventis Adversis”. “Un bavaglio contro la libertà d’opinione”

26 luglio 2018 | 17:31
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Facebook censura l’associazione culturale sanremese “Et Ventis Adversis”. “Un bavaglio contro la libertà d’opinione”

La pagina è stata bloccata dal social di Zuckerberg probabilmente a seguito della segnalazione di qualcuno

Sanremo.“La tua pagina non è più pubblicata”. E’ questo il messaggio che i gestori della pagina Facebook dell’associazione culturale sanremese “Et Ventis Adversis” si sono visti stamae sullo schermo del proprio computer.

La pagina è stata bloccata dal social di Zuckerberg probabilmente a seguito della segnalazione di qualcuno. La “Et Ventis…”, fondata nel 2014, è un’associazione di destra che organizza fondamentalmente eventi culturali e concerti, molte volte con tematiche e personaggi del Ventennio fascista, ma ad onor del vero durante questi eventi non si vedono saluti romani, svastiche o celtiche. Solo storie di persone che hanno vissuto quegli anni dalla parte “sbagliata”.

Sotto accusa, secondo Adolfo Franco Garibaldi, presidente dell’associazione, ci sarebbero alcune foto comparse sia sulla sua pagina che sul suo profilo e tutte riguardanti personaggi cari all’estrema destra: Sergio Ramelli, Miki Mantakas e Junio Guariento.

Sempre Garibaldi, in merito a quanto accaduto, commenta: “Mettere il bavaglio ad una associazione culturale che promuove presentazioni di libri, organizza concerti e conferenze e sostiene iniziative a favore dei cristiani perseguitati nel mondo, per i terremotati dell’Abruzzo, per i bambini palestinesi, a tutela dei minori contro la pedofilia, solo per citarne alcune, significa applicare una censura antidemocratica. Facebook dopo aver cancellato post e immagini si presta ad oscurare definitivamente la pagina “Et Ventis Adversis”. Il fatto che Facebook sia un soggetto privato non lo autorizza a contravvenire alle leggi che garantiscono la libertà di opinione e di stampa. Ci chiediamo quali siano gli standard di conformità visto che sono numerose le pagine dove bestemmie ed offese sono all’ordine del giorno”.