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CoReCom, Pastorino e Battisitini: “Lega e Cinquestelle convergono sull’ex segretario del Carroccio di Sanremo”

24 luglio 2018 | 18:10
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CoReCom, Pastorino e Battisitini: “Lega e Cinquestelle convergono sull’ex segretario del Carroccio di Sanremo”

“Archiviati i proclami anti-sistema, anche in Liguria è ormai maggioranza giallo-verde”

Gianni Pastorino e Francesco Battistini in merito all’elezione del presidente Co.Re.Com commentano: «“Aggiungi un posto a tavola”: oggi, però, gli amici in più sono ben 5, il gruppo M5S al completo che segue pedissequamente i diktat della Lega. Oggi la maggioranza si è allargata ulteriormente ed è andata in frantumi la tanto decantata “onestà, onestà” dei grillini, che pur di far eleggere al Co.Re.Com la propria candidata convergono su Vinicio Tofi, candidato presidente in palese violazione dell’articolo 3 della legge 8/2013, che per questa carica prescrive indipendenza dalla politica». Lo dichiarano, a margine delle votazioni, i consiglieri di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino e Francesco Battistini. Ci sono volute 3 votazioni e innumerevoli forzature per convalidare l’elezione dell’ex segretario della Lega Nord di Sanremo a presidente del Comitato Regionale delle Comunicazioni. Designazione avvenuta grazie all’indispensabile stampella dei pentastellati.

«Con questo esito, oggi in consiglio regionale è stato sancito definitivamente l’ingresso in maggioranza del Movimento 5 Stelle. Smettano di fingere di stare ancora all’opposizione: è solo una farsa, visto che in concreto gli ex indignati sono addirittura pronti a contravvenire una legge regionale per vedere esauditi i loro desideri di poltronificio – commentano Pastorino e Battistini -. Oggi abbiamo assistito a un “do ut des” politicamente vergognoso, e che di certo non fa onore a chi si è presentato come paladino della trasparenza: chi si è presentato come anti-sistema, volendo azzerare i malcostumi della lottizzazione e premiando il merito, oggi viene risucchiato in un gorgo di giochi di partito che puzzano tanto di vecchia politica».