Sanremo, prolungata fino al 30 giugno la mostra dedicata a Bruno Marchiol




“Abbiamo ricevuto richieste dal Friuli Venezia Giulia di permettere la visone della mostra per altri giorni visto che sarebbero venuti apposta da così lontano per ammirare i suoi quadri”
Sanremo. Sono piaciuti così tanto, i suoi quadri, che la mostra dedicata a Bruno Marchiol, nella Sala esposizioni dell’Hotel Nazionale di Sanremo, è stata protratta fino al 30 giugno. Ma non solo. Lo spiega Gioia Lolli, presidente dell’associazione “I Colori della Gioia”, promotrice dell’evento: “La mostra è piaciuta ma abbiamo ricevuto richieste dal Friuli Venezia Giulia, del quale Marchiol è originario, di permettere la visone della mostra per altri giorni visto che sarebbero venuti apposta da così lontano per ammirare i suoi quadri”.
Marchio è deceduto quattro anni fa. E solo ora è possibile ammirare i suoi quadri perché, in vita, aveva sempre preferito evitare di esibire i suoi quadri che sono circa 300. Aldo Marchiol, pittore (si definiva “dipintore”) era nato a Pasian Di Prato, in provincia di Udine. Venne avviato alla pittura dal padre, decoratore, si era poi trasferito a Sanremo.
La figlia, avvocato Barbara Marchiol, ha acconsentito ad esporre suoi quadri. “Papà – ha spiegato – ha sempre dipinto esclusivamente se stesso. Dipingere, per lui, era indagare nel suo profondo io. Il suo è stato un lungo, e appagante, viaggio introspettivo”.
A Sanremo si ricorda, comunque, una sua mostra Santa Tecla. Nel 1998, invece, un suo quadro è stato “trasformato” in un manifesto per il concerto di un’orchestra sinfonica di Vienna all’Ariston. Inoltre realizzò scenografie al casinò mentre una sua opera è finita alla Biennale della Creatività di Venezia. La sua pittura è caratterizzata figure che si trasformano in folletti o entità spirituali, ben definiti fra forme e colori. E la pittura di Marchiol galleggia fra surrealismo e impressionismo.