Sanremo, detenuto per omicidio dà fuoco a cella: quattro poliziotti lo salvano e finiscono all’ospedale
I quattro agenti hanno tratto in salvo il magrebino e altri venti detenuti rinchiusi nello stesso piano
Sanremo. Ha dato fuoco al materasso della cella nella quale era rinchiuso nel carcere di Valle Amea, in segno di protesta per aver ricevuto una punizione che lo escludeva, per due giorni, dalle attività sportive e ricreative: C.I., 35enne magrebino, condannato all’ergastolo dopo un omicidio, è stato tratto in salvo da quattro agenti della polizia penitenziaria, accorsi poco prima che il fumo invadesse l’intero piano della struttura. E’ successo intorno alle 13,15. Per appiccare le fiamme, il detenuto, rimasto illeso, avrebbe utilizzato una bomboletta da campeggio, in dotazione ai carcerati per cucinare. Gli agenti hanno tratto in salvo il magrebino e fatto uscire dalle celle tutti i circa venti detenuti. Nel frattempo, però, il fumo sprigionatosi dal materasso ignifugo ha reso l’aria irrespirabile e i quattro poliziotti della penitenziaria sono rimasti intossicati, riportando dai sette ai cinque giorni di prognosi.
“Il coraggioso intervento dei poliziotti in servizio ha evitato una tragedia”, ha dichiarato Fabio Pagani, segretario regionale UIL Polizia Penitenziaria, “Ma non è possibile che lo Stato e soprattutto i suoi uomini subiscano tale trattamento, rischiando quotidianamente la pelle”.
Pagani ha lanciato un appello al nuovo governo: “Non vorremmo che, come in un detto popolare, nelle more che il medico si formi il malato dovesse defungere, anche perché con il malato è in gioco la tenuta del tessuto democratico del Paese”.