Per il Prefetto delle Alpi Marittime il degrado alla frontiera “E’ colpa dei migranti”

7 giugno 2018 | 12:12
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Per il Prefetto delle Alpi Marittime il degrado alla frontiera “E’ colpa dei migranti”
Per il Prefetto delle Alpi Marittime il degrado alla frontiera “E’ colpa dei migranti”
Per il Prefetto delle Alpi Marittime il degrado alla frontiera “E’ colpa dei migranti”
Per il Prefetto delle Alpi Marittime il degrado alla frontiera “E’ colpa dei migranti”

Il rappresentante dello Stato ha elencato i danni registrati tra novembre 2017 e gennaio 2018, e da quanto comunica, sarebbero state danneggiate dai profughi solamente a scopo vandalico

Il prefetto del dipartimento Alpi Marittime sfida la relazione del Controllore generale dei luoghi di detenzione. Secondo quanto dichiarato ai quotidiani francesi, secondo Georges-François Leclerc, il trattamento dei migranti al confine non sarebbe né indegno né insalubre.

Il Prefetto ha negato categoricamente queste considerazioni, dichiarando a Nice-Matin che: “Questi locali sarebbero oggetto di una manutenzione regolare, 6 giorni su 7, da parte di un’azienda di pulizie. Se sono degradati, la causa sarebbe da attribuire alla responsabilità e al senso civico dei migranti”.

Il rappresentante dello Stato ha elencato i danni registrati tra novembre 2017 e gennaio 2018, e da quanto comunica, sarebbero state danneggiate dai profughi, solamente a scopo vandalico, numerose pertinenze delle strutture detentive della Polizia di Frontiera francese.

Oltre alle riparazioni sistematiche, Georges-François Leclerc, ha puntualizzato che sarebbero in corso lavori di riqualificazione per migliorare ulteriormente le condizioni di accoglienza per le persone in attesa di respingimento in territorio italiano.

Sempre per il prefetto, a quanto riportato sul giornale d’oltralpe:Non ci sarebbe bisogno di kit igienici, materassi o coperte, poiché il soggiorno non dovrebbe protrarsi più di alcune ore, tuttavia sarebbero sufficienti bottiglie d’acqua e dolci da distribuire durante le pratiche di espulsione“.

In effetti, questo posto di frontiera non sarebbe un’area di attesa, quindi non soggetto agli obblighi che regolano questo tipo di luogo. George-François Leclerc ha infine dichiarato che “La cooperazione con le autorità italiane è accompagnata da una procedura formale, efficace e sistematica per la consegna dei migranti alla polizia italiana”.

Il prefetto infine indica che lo spostamento in treno da parte dei migranti che “Non può essere escluso per legge, poiché non è più utilizzato nelle Alpi Marittime dal febbraio 2018 a seguito delle ordinanze emesse da parte del Tribunale amministrativo di Nizza” Invocando la legge applicabile al controllo dell’immigrazione clandestina sul territorio francese, Georges-François Leclerc presuppone che “tutte le persone arrestate in un punto di passaggio autorizzato al confine senza documenti forniti dagli accordi di Schengen, devono essere condotti presso la stazione di polizia ai confini di Mentone, in modo da studiare la loro situazione amministrativa e notificare loro una possibile decisione di rifiuto di ingresso”.

I moduli però non sarebbero precompilati come indicato, ma la polizia sarebbe obbligata riprendere le informazioni fornite dagli stranieri clandestini alle stesse autorità italiane effettuando i propri controlli non appena vengono comunicati. Se queste affermazioni variano, “La polizia non può essere ritenuta responsabile”. In sintesi, il Prefetto ritiene che “Le accuse” da parte del generale di controllo dei luoghi di privazione della libertà, “minano l’immagine e l’onore della polizia e dei gendarmi che compiono il loro lavoro quotidiano, conciliando il rispetto del diritto nel rispetto della dignità umana “.