La Provincia manda avanti Rivieracqua, in attesa dell’ingresso di Amaie





Il presidente Fabio Natta: “Si prosegue sulla strada dell’acqua pubblica”.
Imperia. Il presidente della Provincia Fabio Natta incassa il via libera dell’Assemblea dei sindaci e poi del Consiglio provinciale. Il voto di stamattina su un testo molto tecnico elaborato in punta di diritto consente a Rivieracqua di non perdere la concessione idrica, sia pure si stia apprestando a chiedere al Tribunale un “concordato preventivo in continuità aziendale”, circostanza che prevederebbe l’applicazione del “famigerato” articolo 45 della Convenzione comportando in automatico la decadenza della concessione.
Secondo l’interpretazione fornita dalla dirigente del settore Ambiente Patrizia Migliorini, basterà che il consorzio dell’acqua pubblica presenti alla Provincia il Piano di rientro 45 giorni prima di depositarlo in Tribunale e se sarà considerato congruo dagli organi competenti dell’Ente la concessione non decadrà.
Una questione di lana caprina che permette però al presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante di presentarsi agli istituti di credito con in mano qualcosa (la concessione). Nell’attesa che nella società entri Amaie che col Comune di Sanremo costituisce l’ancora di salvezza del Consorzio oberato dai debiti.
Significativa la breve (ma densa) dichiarazione del primo cittadino della Città dei fiori Alberto Biancheri, chiave di volta della crisi: “Amaie è una società che chiude i suoi bilanci in pareggio. Con l’ingresso in Rivieracqua si assumerà l’onere di farsi carico delle perdite”.
Eppure la giornata è iniziata a tinte fosche con il tentativo (non si sa fino a che punto realmente voluto) di intorbidire le acque da parte della stampa cartacea che titolava a caratteri cubitali la notizia (vera ma vecchia) di “pignoramenti dei conti di Rivieracqua”. “Non c’è niente di nuovo – si è affrettato a smentire il presidente Mangiante a Riviera 24 – si tratta di azioni datate. E’ quantomeno singolare che venga riportato proprio oggi che c’è la riunione dei sindaci e del Consiglio”.
Molti sindaci non si sono presentati al voto, ma alla fine la pratica è passata con nessun voto contrario e l’astensione dei Comuni di: Imperia, San Bartolomeo al Mare, Cipressa, Aquila d’Arroscia, Dolcedo e Santo Stefano al Mare. Il sindaco di Imperia Carlo Capacci al passo d’addio motiva la sua astensione collegandola anche al fatto di apprestarsi a passare la mano ma non manca di fare riferimento alle sorti di Amat collegate a quelle di Rivieracqua.
Si spacca il fronte del Golfo che teme di dover affrontare un’altra estate con l’acqua alla gola dei guasti agli impianti idrici. Molto critico il sindaco di San Bartolomeo Valerio Urso mentre il suo collega di Diano Marina, Giacomo Chiappori dichiara: “Credo nell’acqua pubblica e non voglio che alla fine arrivi un privato che con 10 milioni di euro si prenda un patrimonio di 50 milioni. Io la società l’avrei strutturata diversamente, ma ora abbiamo l’obbligo di dimostrare ai nostri concittadini di saper gestire la cosa pubblica. Quando tutti i Comuni saranno entrati finalmente il quadro sarà più limpido”.